Disoccupati al 13%, top dal ’77. Giovani, 42,3% è senza lavoro. Sel: il paese affonda e Renzi si gioca tutto sulla riforma del Senato
Il tasso di disoccupazione si è attestato al 13% a febbraio. Si tratta del dato più alto sia dall’inizio delle serie mensili nel gennaio 2004, sia da quello delle serie trimestrali nel primo trimestre 1977. Lo comunica l’Istat sottolineando che l’andamento risulta sostanzialmente stabile in termini congiunturali ma in aumento di 1,1 punti percentuali nei dodici mesi. Il tasso di disoccupazione giovanile si è attestato al 42,3% a febbraio, in diminuzione di 0,1 punti percentuali rispetto al record toccato a gennaio ma in aumento di 3,6 punti nel confronto tendenziale.
L’incidenza dei disoccupati di 15-24 anni sulla popolazione in questa fascia di età è pari all’11,3%, in diminuzione di 0,2 punti percentuali rispetto al mese precedente ma in aumento di 0,5 punti su base annua. In termini assoluti, i disoccupati tra i 15-24enni sono 678 mila. A febbraio gli occupati sono 22 milioni 216 mila, in diminuzione dello 0,2% rispetto al mese precedente (-39 mila) e dell’1,6% su base annua (-365 mila). Il tasso di occupazione, pari al 55,2%, risulta stabile in termini congiunturali ma diminuisce di 0,8 punti percentuali rispetto a dodici mesi prima. Il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni risulta sostanzialmente stabile sia rispetto al mese precedente sia rispetto a dodici mesi prima. Il tasso di inattività’ pari al 36,4%, rimane stabile in termini congiunturali e aumenta di 0,1 punti su base annua.
Se Roma piange l’Europa non ha da stare molto allegra. Rispetto a un anno fa il tasso di disoccupazione è aumentato in undici stati, è calato in quindici ed è rimasto stabile in due (Romania e Svezia). Tassi più elevati a Cipro (16,7%), Grecia (27,5%), Italia (aumentata dall’11,8% al 13%).
Il tasso di disoccupazione a febbraio era negli Usa del 6,7% (da 6,6% a gennaio ma in calo dal 7,7% di un anno prima). A febbraio nella Ue c’erano 5,392 milioni di giovani disoccupati di cui 3,415 mln nell’Eurozona. Rispetto a un anno prima si registra un calo di 295 mila unità nella Ue e di 194 mila nell’Eurozona. A febbraio 2014 il tasso di disoccupazione giovanile era del 22,9% nella Ue e del 23,5% nell’Eurozona rispetto a 23,6% e 24% un anno prima. Tassi più bassi in Germania (7,7%) e Austria (9,4%); più alti in Grecia (58,3% a dicembre), Spagna (53,6%) e Croazia (48,8% nel primo trimestre)
«L’esplosione della disoccupazione è al centro della crisi del nostro Paese ed è anche il fantasma che agita i nostri concittadini. Secondo un sondaggio Confesercenti SWG, la maggioranza assoluta (6 su 10) degli italiani teme infatti di poter perdere il posto di lavoro, o che lo perda qualche altro membro del proprio nucleo familiare». Così Confesercenti, in una nota, commenta il dato sulla disoccupazione diffuso oggi dall’Istat.
«Mentre il governo si gioca tutto sulla riforma del Senato, la disoccupazione raggiunge i massimi storici, segno che nel Paese la crisi si sta affrontando nel peggiore dei modi. Le novità introdotte con il decreto Poletti, che riguardano il contratto a tempo determinato e l’apprendistato, sono tutte fallimentari e priveranno intere generazioni di un futuro autosufficiente»: Lo ha detto il senatore Giovanni Barozzino, capogruppo di SEL in Commissione Lavoro, commentando i dati Istat.
«Adesso – ha proseguito – era necessario creare un nuovo modello di sviluppo basato su Piani industriali degni di questo nome e sulla giustizia sociale, Renzi invece ha preferito proseguire sulla strada tracciata dalla coppia Monti-Fornero, che piace tanto a Confindustria: meno diritti per i lavoratori e precarietà a vita, perché nel provvedimento del Governo non vi è traccia delle famose tutele crescenti».
«Sel lavorerà per costruire in Parlamento uno spazio di confronto volto a smantellare la Riforma Fornero, che sta ancora producendo danni, e per modificare il decreto Poletti inutile, perché non creerà lavoro, e dannoso perché produrrà ulteriore instabilità».