E’ morto Gianni Borgna. Ci mancherà
Saggista, critico musicale, militante politico. Gianni Borgna ha partecipato alla vita istituzionale nel Lazio e a Roma portando la sua passione culturale nell’azione amministrativa. Per 13 anni assessore alla cultura del Comune, prima con Rutelli e poi con Veltroni, proprio l’anno della sconfitta scrive “Capitale di cultura” con Carlo Fuortes, Roberto Grossi e Angelo Zacconi Teodosi, racconto e bilancio di 15 anni di politiche a Roma.
Gianni Borgna ritorna alla svolta del 1993, alla vittoria di Rutelli e a quella Roma spenta che usciva da tangentopoli. Musei chiusi quattro pomeriggi su sette, poche biblioteche comunali e spazi espositivi risicatissimi.
Abbiamo riguardato alla sconfitta del 2008 e giustamente discusso della discontinuità necessaria oggi anche rispetto a quell’esperienza della sinistra al governo della Capitale, ma vale la pena rileggere queste pagine di Gianni Borgna per capire dove eravamo e cosa dobbiamo a persone come lui. Discreto e intelligente voglio ricordare la sua grande disponibilità, pronto a dare un consiglio, quando serviva, con l’idea di essere parte di un cimento collettivo per rafforzare le politiche culturali pubbliche in questo paese. Ciao Gianni, ci mancherai.
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Stelvio Antonini
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Claudio Nesti