Ecampus Cepu, Sel: “Professori universitari in mezz’ora grazie a commissari senza titoli”. Interrogazione al ministro Giannini
“Una commissione di una università telematica che in poche ore sforna un docente universitario ogni 1/2 ora, una commissione non all’ altezza della situazione. Il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, che cosa ne pensa? E l’autorità giudiziaria non ha nulla da dire?” Lo chiede Sel in un’interrogazione parlamentare presentata al Senato dai suoi sette senatori Petraglia, De Petris, Barozzino, Cervellini, De Cristofaro, Stefàno e Uras.
Il caso è stato sollevato dal quotidiano Il Secolo XIX, che racconta – come poi riportato nell’atto parlamentare – della commissione targata Ecampus alle prese con la nuova selezione degli insegnanti di questa università telematica, legata al Cepu. La commissione, formata da quattro professori di diverse materie, e dal direttore generale, “ha aperto e chiuso otto concorsi in poco piu’ di nove ore, valutando complessivamente 19 candidati e proclamandone 8 vincitori nelle materie di ingegneria, giurisprudenza, storia contemporanea e filosofia politica”. Sono stati necessari quindi solo 28 minuti e mezzo per ogni nuovo docente universitario.
Risulterebbe che nessuno dei cinque commissari sia inquadrato nei settori scientifico-disciplinari messi a concorso e quindi nessun commissario possiede sulla carta la competenza per selezionare i candidati”.
“I concorrenti non sarebbero stati sottoposti alla valutazione, prevista per legge, delle pubblicazioni scientifiche, dei curricula, delle attività didattiche perché, riferisce il rettore dell’Ecampus, tutti i candidati avevano già superato l’abilitazione scientifica nazionale e per il regolamento interno dell’ateneo la valutazione scientifica non è necessaria”.
Tuttavia obiettano i senatori di Sel nell’atto parlamentare: “L’abilitazione scientifica nazionale rilascia un certificato di idoneità, non una cattedra, è una pre-selezione, cui segue il concorso, bandito dall’università interessata, che prevede una valutazione dei partecipanti, della loro carriera, delle attività didattiche”.
E’ per questo che Sel vuole sapere se il ministro Giannini “non ritenga di dover effettuare un’indagine nelle universita’ telematiche riconosciute, verificare i regolamenti e le pratiche in uso”. E “se non ritiene che il mancato rispetto delle leggi, da parte di queste università, non costituisca una disparità di trattamento e se non creda necessario rivedere i riconoscimenti alle suddette università.
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Sandro Mocchi
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enrico matacena
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