Ericsson, Barozzino: no a cessione di ramo d’azienda
«Se ci fosse una vera volontà politica di salvaguardare le attività produttive nel paese non si consentirebbe ad una multinazionale come la Ericsson, che gode di buona salute e fa affari in Italia da quasi un secolo, di abbandonare così facilmente attività manifatturiere strategiche per l’Italia come gli apparati di telecomunicazioni». Lo ha detto il senatore Giovanni Barozzino, capogruppo di Sel in commissione lavoro, primo firmatario di un’interrogazione al Ministro dello sviluppo economico e al Ministro del lavoro e delle politiche sociali sulla cessione da parte di Ericsson dello stabilimento di Marcianise a Jamil, costola italiana della multinazionale americana dell’elettronica professionale.
«Il piano industriale presentato conferma che, con la cessione, non ci sarà lavoro per tutti ma addirittura diminuirà a fronte della diminuzione dei volumi produttivi nel prossimo triennio da parte di Ericsson. E’ urgente e doveroso agire affinché venga garantito il livello occupazionale in una zona in cui la deindustrializzazione ha già assunto i connotati del dramma sociale. Per questo – ha concluso Barozzino – chiediamo al Governo quali atti concreti intende mettere in campo per dissuadere la Ericsson a cedere il ramo d’azienda e continuare la produzione nello stabilimento di Marcianise».