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Martedì, 4 agosto 2015

Ferrara: Basta morti nelle campagne pugliesi. Istituzioni intervengano per porre fine a caporalato

braccianti-agricoli

«Bisogna fare piena luce sulla morte di Paola, la bracciante agricola morta nelle campagne di Andria mentre lavorava in un campo d’uva. Troppi i punti oscuri denunciati anche dal sindacato su cui occorre fare chiarezza, dalle reali cause del decesso alla mancata autopsia, all’assenza di indagini da parte della Procura». Lo dichiara l’on. Ciccio Ferrara, segretario regionale Sel Puglia.

«Paola è morta otto giorni prima di Mohamed, il sudanese deceduto a causa di un malore mentre raccoglieva pomodori nelle campagne di Nardo’. Questi sono solo due dei tanti casi di vittime del caporalato, continua il segretario regionale di Sel, migliaia di uomini e donne costretti a lavorare per pochi euro con orari assurdi, senza diritti, come fossero dei fantasmi. Due vite stroncate dalla fatica, dal caldo torrido, da dei datori di lavoro senza scrupoli che li tengono in condizioni di schiavitù».

«Occorre intervenire immediatamente per stoppare il fenomeno del caporalato nelle campagne pugliesi che costringe chi lavora nelle campagne a ritmi di vita e di lavoro disumani e insostenibili e mette a rischio la loro stessa vita. Questi lavoratori e lavoratrici, prosegue Ferrara, svolgono un ruolo fondamentale nella filiera dell’agroalimentare ed e’ compito delle istituzioni intervenire in modo deciso per far emergere tutte le situazioni di lavoro sommerso e irregolare per restituire a questi uomini e donne la dignita’ e offrire loro condizioni di lavoro normali e legali» conclude Ciccio Ferrara.

Paola, bracciante 49enne di San Giorgio Jonico, è stata sepolta senza che sia stato disposto alcun accertamento sul suo corpo. Otto giorni dopo il decesso del 47enne Mohamed a Nardò.

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