Finalmente la Pace in Colombia
Dopo 50 anni, il prossimo 23 marzo 2016 si siglerà la pace tra lo Stato colombiano e la guerriglia delle FARC. Un conflitto con radici profonde, risalenti alla guerra civile a cavallo del ‘900 raccontata da Gabriel Garcia Marquez. Il combustibile di questo conflitto infinito è stato l’ingiustizia sociale e il possesso della terra, ai quali si sono aggiunti nei decenni lo strapotere del narcotraffico e la violenza dello Stato e del parastato a tutela degli interessi dei latifondisti.
Il Presidente Santos ha ora annunciato la conclusione della trattativa per la pace entro 6 mesi dopo avere superato il difficile scoglio della giustizia, allargando i margini dell’amnistia per chi ha commesso reati ascrivibili alla lotta armata, e dopo avere concordato sul tema della terra, del ritorno dei profughi interni, della riforma costituzionale. Una trattativa che per la prima volta si conclude e che ha prodotto la spaccatura dello stesso partito del Presidente Juan Manuel Santos che ha rotto con il suo predecessore Alvaro Uribe contrario al negoziato.
I meriti esterni per la pace che verrà vanno a Cuba e agli Stati Uniti, storici alleati di ciascuna delle parti in causa e, negli ultimi mesi, al discreto lavoro di mediazione della diplomazia Vaticana che era stata chiamata a fare parte del tavolo dai guerriglieri delle Farc. Quando domenica scorsa Papa Francesco durante l’omelia a Plaza de la Revoluciòn pregava per la pace nel paese sudamericano, l’accordo era già pronto per essere sottoscritto. Ora manca la formalità che chiuderà il più antico e ultimo conflitto del continente americano.
Nella foto: Avana, Cuba mercoledì 23 settembre: il presidente cubano Raul Castro, al centro, incoraggia il presidente della Colombia Juan Manuel Santos, a sinistra, e il Commandante delle Farc Timoleon Jimenez a stringersi la mano.
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francesco