Fincantieri, prosegue la protesta dei lavoratori contro i microchip nelle scarpe previsti dal Jobs Act
No al microchip nelle scarpe. Oggi sciopero di 2 ore, con corteo interno, alla Fincantieri di Sestri Ponente “per rispondere all’azienda che ha dichiarato incomprensibili e controproducenti le azioni di mobilitazione di questi giorni in contrasto alla proposta di contratto integrativo”. All’astensione dal lavoro, dichiarata unitariamente dai sindacati, dalle 10 alle 12, seguirà nel pomeriggio il presidio davanti alla direzione navale, a Genova, dalle 14.45 alle 16.45. Martedì prossimo nuovo sciopero con manifestazione nel capoluogo. Domani in Provincia della Spezia, tutti i metalmeccanici si uniranno alla lotta dei dipendenti del sito del Muggiano di Fincantieri con uno sciopero di quattro ore e manifestazione. Continua intanto nel cantiere di Riva Trigoso lo stato di agitazione con il blocco del transito delle merci alla portineria.
I lavoratori Fincantieri ieri avevano hanno incrociato le braccia nello stabilimento del Muggiano a La Spezia contro il contratto integrativo in corso di discussione e per la situazione del bacino di carenaggio che il consorzio guidato dalla Provincia vorrebbe vendere. «Ci vogliono fare lavorare gratis mezzora ogni giorno e vogliono metterci un microchip nelle scarpe da lavoro» hanno detto i lavoratori.
La riforma del lavoro contenuta nel Jobs Act permette, infatti, alle aziende di controllare a distanza i lavoratori. La norma contestata, tuttavia, è ancora in attesa dei decreti attuativi, ma nelle intenzioni del governo ci sarebbe la possibilità di effettuare delle verifichi attraverso i macchinari, senza quindi coinvolgere direttamente i lavoratori. L’azienda spiega che si tratta di una misura di sicurezza, ma i sindacati non ci stanno. I lavoratori sollevano, infatti, il dubbio che Fincantieri voglia controllare in ogni momento i propri dipendenti, verificando con il microchip dove si trovano, come si spostano e quanto tempo rimangono in alcune zone dello stabilimento.
Gli operai, appoggiati da Fiom, Fim e Uilm, sono quindi usciti dal cantiere e per oltre un’ora hanno bloccato la strada provinciale La Spezia-Lerici di fronte allo stabilimento e l’ingresso del raccordo autostradale. Da giorni, sono in agitazione per gli stessi motivi anche i lavoratori degli stabilimenti Fincantieri di Riva Trigoso (in provincia di Genova), che fanno un’ora di sciopero ogni turno e presidiano la portineria bloccando il transito delle merci. Gli operai del cantiere di Sestri Ponente a Genova, invece, dopo una assemblea hanno dato mandato al sindacato di non sottoscrivere il contratto integrativo.
Sinistra Ecologia Libertà ha presentato il 12 marzo una interrogazione al governo a firma Nicola Fratoianni per chiedere al ministro del lavoro Poletti quale era la sua opinione al riguardo. Ad oggi dal governo nessuna risposta.