Sei in: Home › Attualità › Notizie › Fratoianni: perso già troppo tempo, subito gruppi comuni
Lunedì, 11 maggio 2015

Fratoianni: perso già troppo tempo, subito gruppi comuni

fratoianni

Nicola Fra­to­ianni, coor­di­na­tore di Sel, nasce­ranno nuovi gruppi in parlamento?
Lo abbiamo pro­po­sto, abbiamo messo a dispo­si­zione la strut­tura del gruppo alla camera e quella del senato dove un gruppo di Sel non c’è, ma i nostri sette sono una forza sicura su cui con­tare. Mi auguro che si fac­cia pre­sto per aiu­tare il pro­cesso unitario.

 Gli ex M5S del senato però pre­fe­ri­scono non fare gruppo con con voi; e Civati andrà nel misto.
Natu­ral­mente ognuno fa le sue valu­ta­zioni. Ma oggi nes­suno capi­rebbe alchi­mie poli­ti­che o mec­ca­ni­smi arzi­go­go­lati. Ser­vono nità, inno­va­zione e demo­cra­zia. Biso­gna dare un segnale, fare subito un salto di qualità.

Fuori dal palazzo il «salto di qua­lità» in con­creto in cosa consiste?
Oggi c’è la pos­si­bi­lità di met­tere in campo un pro­cesso uni­ta­rio per­ché c’è una domanda di rap­pre­sen­tanza poli­tica che cre­sce nel paese. Le piazze della scuola del 5 mag­gio, ma anche prima quelle del jobs act, dello scio­pero gene­rale dicono tutte la stessa cosa, che poi è quella che mi sento ripe­tere quando sono in piazza: quando fate un par­tito di sini­stra, un sog­getto in grado di darci voce? Oggi nes­suna delle forze che ci sono, a par­tire da Sel, è per­ce­pita come suf­fi­ciente. Biso­gna subito far par­tire un pro­cesso demo­cra­tico, par­te­ci­pato da tutti quelli che sono disponibili.

Ci sarà un evento pubblico?
Anche. Ma innan­zi­tutto serve che tutti i sog­getti dispo­ni­bili dichia­rino un intento comune. E che que­sto per­corso parta da un rap­porto con il ter­ri­to­rio. In giro per l’Italia in molti aspet­tano solo l’occasione per orga­niz­zarsi. Abbiamo pas­sato troppo tempo a dire che serve una nuova sini­stra. È arri­vato il momento di farla.

 Civati pro­pone refe­ren­dum su Ita­li­cum, diritti, mari­juana. Sarà la prima prova di que­sto soggetto?
Con­di­vido i temi, poi dob­biamo valu­tare se il refe­ren­dum è il più effi­cace. Ma certo comin­ciare a lavo­rare insieme è un buon metodo. Con­tro le poli­ti­che di Renzi siamo tutti d’accordo, ora dob­biamo defi­nirci sulle cose da fare.

È finita la dia­spora dal Pd?
Ho letto l’addio di Elly Schlein, quello di Michela Mar­zano. Non so quanti usci­ranno ancora ma la dia­spora non è finita per­ché quel par­tito con­ti­nua ad andare in una dire­zione che è l’opposto di quella per cui molti diri­genti e molti mili­tanti ave­vano lavo­rato fin qui.

Grillo ha por­tato in piazza 50mila per­sone sul red­dito di cit­ta­di­nanza. Che sarebbe cosa vostra.
Sarebbe utile per tutti pra­ti­care l’obiettivo e otte­nere qual­che risul­tato, oltre a segnare qual­che punto nel casel­la­rio della visi­bi­lità. In molti, di Sel e anche del M5S, abbiamo fir­mato l’appello di Libera di don Ciotti. È arri­vato il momento di coor­di­nare un’iniziativa, ci sono le con­di­zioni per­met­tere insieme forze poli­ti­che e sociali e por­tare a casa un risultato.

Renzi dice che voi siete la sini­stra che vuole sem­pre perdere.
Vin­cere per Renzi signi­fica riem­pire le liste di chiun­que, dai rici­clati ai post fasci­sti ai fasci­sti attuali che ancora vanno a Pre­dap­pio, e così vinci. Ma non cambi le cose, con­servi il potere. Io vor­rei costruire una sini­stra che vince per cam­biare le cose.

Ma non può negare il peso di un lea­der, ce n’è già uno in pec­tore della vostra cosa a sinistra?
Per carità, una figura che rap­pre­senta chia­ra­mente una pro­po­sta è certo impor­tante. Ma se pro­vas­simo a costruire insieme da subito una pro­po­sta, un «noi» nell’epoca dell’uomo solo al comando, forse verrà più facile indi­vi­duare la lea­der­ship che incarna que­sto per­corso. Lo si farà demo­cra­ti­ca­mente. Evi­tando che que­sta scelta diventi la que­stione che impe­di­sce di fare un passo in avanti.

Intervista di Daniela Preziosi dal quotidiano il Manifesto del 10 maggio 

Commenti

  • francesco

    Per l’intanto, registro un silenzio assordante da parte dei visitatori…

    Gruppo parlamentare comune, coalizione sociale, Costituente della sinistra, peccato che sa tutto di minestra riscaldata nella totale assenza di un’analisi scientifica della realtà contemporanea.
    Quelli in atto mi sembrano tentativi velleitari di “leaders” bolliti , incapaci di tagliare in via definitiva il cordone ombelicale con il PD e il “centrosinistra”, divenuto ormai una cloaca a cielo aperto da cui esala l’olezzo di una classe borghese corrotta e cinica, dedita sfacciatamente alla conservazione dei privilegi di casta che si avvale dell’interprete politico di turno Matteo Renzi, figlioccio del cavaliere di Arcore.
    Quel che si prospetta all’orizzonte è una “sinistra di governo allargata” con funzione di ruota di scorta del “centrosinistra” elevata a pneumatico da TIR.Una sinistra che non concepisce l’alternativa al Modo di Produzione capitalistico, prigioniera dell’illusione di piegare il sistema a politiche keinesiane, proprio in una fase di stringente globalizzazione economica in cui l’oligarchia finanziaria dice a chiare lettere che non c’è trippa per gatti (Grecia docet!).
    Si parta dall’assunto che i proletari hanno già dato più del dovuto. E’ ora di risorgere dall’apatia.
    Il dominio del Capitalismo si contrasta in primis con le armi della lotta di classe -non con la coabitazione con essa – nella prospettiva di una società comunista.

  • francesco

    Si legga “con esso”.

  • Peppe Parrone

    Intanto che proviamo a costruire un “NOI”, penso sarebbe il caso di prendere in seria considerazione la proposta fatta da personalità come Luciano Gallino, Biagio Bossone, Marco Cattaneo, Stefano Sylos Labini, Enrico Grazzini, ed ancora, Maria Luisa Bianco, Massimo Costa, Stefano Lucarelli, Guido Ortona e Tonino Perna sull’inserimento da parte dello Stato a titolo gratuito di Certificati di Credito Fiscale.
    E’ ora di tagliare il cordone ombelicale con tutti quelli che in questi anni hanno lavorato a favore della grande finanza speculativa internazionale.
    Sarebbe ora che la sinistra e le forze di opposizione abbraccino il progetto.
    Io il mio dovere l’ho fatto firmando l’appello per una moneta complementare all’euro, proposto da Luciano Gallino ed altri.