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Venerdì, 21 marzo 2014

Fratoianni: Renzi abbia il coraggio di mettere in discussione il Fiscal compact o si va a sbattere

europee

«Caro Presidente Renzi, non si può pensare di annunciare un cambio di rotta in Italia e poi dichiarare di rispettare i vincoli europei, quando si è al cospetto di Barroso e Van Rompuy». Sinistra Ecologia Libertà replica così al premier con le parole del coordinatore nazionale di Sel, on. Nicola Fratoianni.

«C’è bisogno di mettere seriamente in discussione il vincolo del 3% di spesa – prosegue il coordinatore di Sel – così come è urgente stracciare il Fiscal Compact, una misura che devasterà la vita di milioni di italiani, dal momento che costringerà il nostro Paese a tagliare 50 miliardi di euro all’anno per i prossimo 20 anni. Per questo è urgente un’Altra Europa – conclude l’on. Fratoianni – , quella che tiene conto dei 25 milioni di poveri e che si occupi dei diritti e delle sofferenze di chi continua a pagare i costi della crisi. Altrimenti si va a sbattere».

Commenti

  • Francesco Navarro

    Commenmto fuori dal coro: sono un iscritto a SEL e ritengo che se si mette in discussione il vincolo del 3% ed il Fiscal Compact, bisogna proporre una politica alternativa che porti allo stesso risultato, ridurre il ns. mastodontico DEBITO PUBBLICO. Io ho 74 anni e quanto ho fatto un bebito nella mia vita ho sempre saputo come pagarlo, questo dovrebbe essere il metodo da utilizzare quamnto si amministra un paese.

  • Wanni Ferrari

    Discutiamo su qualche decimale di punto del rapporto deficit/pil (ogni decimale vale circa 1,55 miliardi, quindi 5/6 miliardi complessivamente) quando gli interventi sia sul lato delle entrate (elusione ed evasione fiscale) che delle spese (rami alti della pubblica amministrazione, costi abnormi degli acquisti della pubblica amministrazione in acquisti di beni e servizi derivanti dalla corruzione) potrebbero garantire anche 10 volte di più in termini di miglioramento di quel rapporto. Quali interessi temiamo di colpire? Non ci rendiamo conto del deficit di coerenza e quindi di credibilità che deriva da questa nostra omissione di azione politica?