Fuori dal PD… a sinistra
In 60 tra i 67 iscritti al circolo Valarioti dei Giovani Democratici di Cosenza abbiamo deciso di lasciare il PD e la giovanile. All’origine della nostra scelta c’è il profondo dissenso, maturato soprattutto negli ultimi mesi, nei confronti delle principali scelte del Partito Democratico sia a livello nazionale che locale.
Divenuto unico garante degli equilibri europei in Italia, il PD di Matteo Renzi ha abbandonato i suoi tradizionali riferimenti sociali a favore dell’adozione delle peggiori pratiche trasformistiche, tipiche delle fasi più infauste della storia italiana. Si è scelto così di individuare come capro espiatorio le organizzazioni dei lavoratori e di rendere ancora più solida l’alleanza con Alfano e con Verdini. Alleanze politiche nemmeno così bizzarre se si guarda al contenuto delle principali riforme promosse dal governo: nel campo del mercato del lavoro la liberalizzazione dei contratti a termine e l’abolizione dell’articolo 18 sono l’esecuzione dei desideri di Sacconi, mentre nel campo istituzionale il combinato disposto legge elettorale – riforma della Costituzione determina un presidenzialismo di fatto, privo di contrappesi che è da sempre stato l’obiettivo dichiarato della destra berlusconiana.
Anche a livello locale la militanza nel Partito Democratico era divenuta sempre più faticosa per via dell’assenza di spazi di dibattito democratico. I circoli e gli altri organi di partito sono solo strumenti di potere saldamente in mano ai vari big locali che pesano il proprio consenso personale con le tessere. Da questo punto di vista, se già durante la segreteria Bersani poco era stato fatto per ridurre il potere dei capibastone locali, durante quella guidata da Matteo Renzi le cose sono persino peggiorate. Gli organi interni al partito sono svuotati di qualsiasi funzione e, ai giovani e meno giovani che si avvicinano alla politica non resta che accodarsi al politico di turno e vivere la passione dell’impegno politico in questa forma degenerata nella speranza di ottenerne magari qualche beneficio personale.
In questo contesto l’unico spazio democratico (e di questo va dato merito all’organizzazione provinciale e regionale dei GD) che siamo riusciti a costruire è stato il circolo dei Giovani Democratici di Cosenza che abbiamo deciso di intitolare a Giuseppe Valarioti. Un circolo che in poco tempo ha promosso diverse iniziative politico-culturali, tra le quali la celebrazione della Liberazione in Piazza XI Settembre. Sono stati dieci mesi carichi di passione, organizzazione e impegno che non abbiamo intenzione di disperdere adesso che abbiamo deciso di lasciare il PD. Continueremo a fare politica e daremo il nostro contributo al processo di formazione del nuovo soggetto politico di sinistra.
Urge dare rappresentanza al profondo disagio sociale prodotto dalla crisi e alla crescente consapevolezza della questione ambientale. Tutto questo è inconciliabile con la forma assunta dal PD dopo la mutazione genetica ed è questo il motivo per cui abbiamo deciso di intraprendere un nuovo cammino.