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Venerdì, 12 giugno 2015

Gay Pride, nella capitale la prima onda per i diritti: Liberiamoci. L’adesione di Sel

ORGOGLIO

Ci saranno anche Nichi Vendola e la responsabile nazionale diritti Cathy La Torre a guidare la delegazione di parlamentari, amministratori locali, esponenti di Sinistra Ecologia Libertà che domani pomeriggio a Roma parteciperanno alla Parata del Roma Pride 2015.

«Nell’ultimo anno ci sono stati atti concreti di avanzamento sul tema dei diritti nella città di Roma, ma sono necessari ulteriori step anche a livello nazionale». Lo dichiara in una nota il vicepresidente della Regione Lazio, Massimiliano Smeriglio, annunciando la propria partecipazione al Roma Pride domani.

«Sarà importante ancora una volta la presenza delle istituzioni, ma devono soprattutto proseguire la mobilitazione culturale e l’impegno quotidiano, giorno dopo giorno, contro ogni forma di discriminazione. In questa prospettiva – conclude Smeriglio – va inserito l’investimento nelle scuole della Regione Lazio con il bando anti omofobia più ampio realizzato in Italia, che ha riguardato 50 istituti del nostro territorio con il coinvolgimento di circa 25 mila studenti».

«Sinistra Ecologia Libertà di Roma e Lazio sarà alla parata domani 13 giugno aderendo pienamente alla piattaforma. Parteciperemo al corteo e sfileremo sostenendo la battaglia di liberazione che riguarda non solo il mondo Lgbtqi ma che investe l’intera società. Si tratta infatti di un appuntamento che va oltre la carica simbolica e che da forza al movimento da anni impegnato contro discriminazione e pregiudizio e che quest’anno ha l’ambizione di tendere la mano anche alle battaglie che si stanno svolgendo all’estero. Questo pride si svolge in un momento particolare per la città di Roma e il suo governo. Se da un lato c’è la grave crisi politica che sta attraversando il Campidoglio, dall’altra siamo a pochi giorni dalla celebrazione delle prime unioni civili avvenute proprio grazie all’istituzione del registro di Roma Capitale. Un fatto storico, una vittoria di tanti e tante, che sta spingendo il Parlamento a parlare di diritti e di nuove famiglie italiane. Legiferare sul tema diventa ora una priorita’, come lo e’ quella espressa direttamente nel documento della Pride volta a tenere insieme le battaglie per i diritti umani e civili delle persone lesbiche, gay, bisessuali, trans, queer e intersessuali con quelle per i diritti di tutti i gruppi sociali discriminati, marginalizzati e sotto attacco, con le istanze delle donne, del mondo del lavoro, della scuola, della precarieta’, delle nuove poverta’, di giovani, disabili, migranti»

Adesioni anche dalla Cgil e Fiom. «La Cgil di Roma e del Lazio  sarà presente alla tradizionale parata. Oggi come non mai, con la crisi economica ancora in corso, occorre agire ed essere presenti dove si verificano ingiustizie e discriminazioni. Ispirandoci al messaggio del celebre film Pride, saremo in piazza come sempre con un nostro carro per sottolineare la necessità di unire le istanze del movimento dei lavoratori e di quello Lgbtq. ‘Liberiamo miniere di diritti’ e’ il nostro slogan: unendo le rivendicazioni del sindacato e della società civile vogliamo vincere battaglie che hanno come comuni denominatori la solidarietà, l’eguaglianza e la non discriminazione. In questo senso. Il Governo continua a ignorare il riconoscimento di diritti fondamentali per le coppie di fatto e dello stesso sesso e lascia il paese fra i più arretrati della Ue in materia» Cosi’ in un comunicato Claudio Di Berardino, segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio.

Per la Fiom  “le mobilitazioni che rivendicano il diritto alla piena cittadinanza per le persone gay, lesbiche, transgender, bisessuali, queer, intersessuali. Il Governo attraverso il Jobs Act, spiega una nota, ha reso piu’ facili i licenziamenti, inclusi quelli per orientamento sessuale e identita’ di genere. Oggi l’aumento della precarieta’ e il ricatto riguarda tutte e tutti. La Fiom ritiene che i diritti dei lavoratori e i diritti civili siano legati a doppio filo e che le conquiste marciano insieme”.