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Giovedì, 17 luglio 2014

Gioco d’azzardo, fusione tra Gtech -Igt. Paglia: utili in Italia ma le tasse vanno all’estero

Gioco-dazzardo

«La fusione tra Gtech spa, già Lottomatica e concessionaria di gioco d’azzardo in Italia, e la statunitense International Game Technology, società leader nei casinò e nella produzione di slot machine, prevede che la nuova Gtech avrà sede legale esclusiva nel Regno Unito, e questo potrebbe comportare la sua adesione al regime fiscale britannico».  Lo afferma Giovanni Paglia, capogruppo SEL in commissione Finanze di Montecitorio, che sul caso ha presentato un’interrogazione al MEF per chiedere se sia possibile che una società che trae i suoi utili in Italia dal gioco d’azzardo, grazie a una concessione pubblica, versi all’estero le tasse dovute.

«L’operazione ha un valore complessivo di 4,7 miliardi di euro, che comprendono l’indebitamento netto di 1,3 miliardi di IGT, e porterà Gtech a raddoppiare la propria capitalizzazione e a diventare il maggior gruppo internazionale nell’intera gamma dei giochi – prosegue Paglia – ed è curioso notare come in un momento durante il quale l’Italia è terra di conquista in ogni segmento dell’economia, l’unica grande operazione di M&A realizzata da una nostra società sia nel campo del gioco d’azzardo».

«Questo deve dirci molto dei profitti che lo Stato continua a garantire impropriamente alle società del settore. Adesso il trasferimento esclusivo della sede fiscale nel Regno Unito – conclude Paglia – costituirebbe la beffa finale che si aggiungerebbe all’enorme danno prodotto dalle ludopatie».

 l’interrogazione di Sel

Commenti

  • giovanna morelli

    scusate la mia ignoranza in materia,ma noi in Italia non abbiamo una legge che chi incassa danaro in Italia ed ha dei profitti ci deve pagare sopra le dovute tasse? A parte il fatto che io vorrei farne una battaglia politica su questi giochi perversi che illudono dei poveracci a giocare e sono i più disagiati,pensionati ed anche molti giovani:Infatti la chiamiamo LUDOPATIA ed è già una malattia.
    Tutto questo tra l’altro,allontana le persone dalla cultura,dalla politica e diventano quell’alta percentuale degli assenteisti alle votazioni.

  • Filippo Boatti

    Nel PD ci sono molti renziani per convenienza che però nei fatti non sono dei veri renziani, uno di questi è Emiliano, che è un populista di sinistra, non un liberista, perciò badiamo al sodo cioè a contenuti e programmi, poi ci può non piacere l’inchino dei dirigenti PD al segretario “che ha sempre ragione” ma non è una cosa che ci riguarda.

  • massimo

    Quando ho osato da sindaco nel 2010 fare una ordinanza sulle maledette macchinette la maggioranza pd che mi sosteneva mi ha fatto commissariare. oggi tutti ne parlano ma solo quattro anni fa era estremamente pericoloso.