Gli F35 “fragili ed inaffidabili” lo dice il Pentagono. Interrogazione al governo: sospendere subito l’acquisto
L’interrogazione che Sel ha presentato lo scorso 30 gennaio 2014 che chiede al governo di “sospendere l’acquisto degli ulteriori lotti del Programma JSF F-35 alla luce di quanto pubblicato nel rapporto annuale DOT&E, del Direttore Sezione Test Operativi e valutazione del Dipartimento della Difesa statunitense Michael Gilmore”.
In questo rapporto, con linguaggio tecnico e diplomatico, si segnala che “le performance sono immature… e che le soluzioni individuate sono inaccettabili per le operazioni di combattimento” Il Pentagono ha anche annunciato che sono stati fatti dei test sull’affidabilità dell’aereo e che sulle tre variabili prese in considerazione, siamo messi male: non superano il 30% dei risultati attesi. Ma non è finita: “i tassi di manutenzione per la gestione di problemi degli aerei sono stati tre volte superiori rispetto alle soglie richieste”. Tra i problemi tecnici più preoccupanti, ci sarebbe la gestione piena di falle del software dell’aereo, il peso eccessivo dei velivoli e i caschi dei piloti costosissimi, ma che fanno vedere immagini distorte e traballanti. E poi c’è il problema dei temporali e dei fulmini: in quel caso è meglio che gli F35 rimangano sulla pista di decollo.
Ecco il testo integrale dell’interrogazione:
Interrogazione a risposta scritta
Al Ministro della difesa
Per sapere – premesso che:
in data 29 gennaio 2014 è stato pubblicato il rapporto annuale del DOT&E (Director, Operational Test and Evaluation), ovvero del direttore della sezione test operativi e valutazione del Dipartimento della Difesa Statunitense, Michael Gilmore;
sempre in data 29 gennaio 2014, sul sito www.altreconomia.it, è stato riportata una sintesi di questo rapporto a firma di Francesco Vignarca
tale rapporto, trasmesso al Congresso USA, è un documento ufficiale delle più alte sfere militari statunitensi e riguarda lo stato tecnico e le procedure delle acquisizioni armate statunitensi;
il rapporto DOT&E, tra le altre cose, affronta l’analisi del programma JSF (Joint Strike Fighter) F-35, studiando lo sviluppo delle fasti di test (tempi, evoluzione) e conseguentemente di valutare le capacità raggiunte in funzione dei medesimi test;
a tal riguardo, le valutazioni presenti nel rapporto sono state aggiornate a test effettuati fino all’ottobre 2013;
secondo quanto riportato dal rapporto, in merito agli F-35, si legge: «le performance riguardanti l’operatività complessiva continuano ad essere immature e si basano fortemente su supporto e soluzioni proposte dall’industria che sono inaccettabili per operazioni di combattimento. La disponibilità di velivoli e le misure di affidabilità dei tassi di manutenzione sono tutte sotto gli obiettivi che il Programma si era dato per questo punto del proprio sviluppo.»;
in particolare si evidenzia che la disponibilità della flotta è stata mediamente del 37 per cento rispetto alle previsioni con una tendenza ad un declino graduale. Nessuna delle tre varianti dell’aereo ha raggiunto l’affidabilità prevista con una percentuale di raggiungimento dell’obiettivo che va dal 30 al 39 per cento, con tassi di manutenzione, per problemi più o meno gravi, che sono stati tre volte superiori a quanto richiesto (addirittura del 344 per cento in più in alcuni casi);
una tabella nel rapporto DOT&E mostra come siano stati “compiuti” solo 5464 del 7180 punti di prova previsti. Cioè il 24 per cento in meno rispetto a quanto originariamente stabilito (e per i sistemi di missione siamo a meno 46 per cento). Va notato come la definizione di “compiuto” non significhi che tale particolare test sia stato “superato”, ma solo che gli F-35 lo abbiano eseguito e questo spiegherebbe le discrepanze con quanto dichiarato dalla Lockheed Martin, ossia che i test sono “più avanti del previsto”;
questo si ripercuote sul raggiungimento dell’obiettivo primario del programma, ovvero raggiungere una capacità operativa iniziale (IOC) che consenta un primo utilizzo dei caccia F-35 in un ciclo di addestramento che possa rendere effettiva la scelta compiuta. nonostante i voli di prova siano stati superiori ai traguardi fissati, sono stati soprattutto i pochissimi progressi sui test per i sistemi di missione e l’integrazione degli armamenti a tenere la situazione ancora ben lontana dagli «obiettivi imposti dai lotti di produzione della flotta e dai piani di IOC richiesti dalle diverse forze armate» come si legge dal rapporto;
ulteriormente nel rapporto si evidenziano i problemi al software, cui nonostante le numerose innovazioni, secondo il rapporto «I primi risultati con il nuovo incremento di software Block 2B indicano ancora l’esistenza di lacune elementi come fusione, radar, guerra elettronica, navigazione, EOTS, Distributed Aperture System (DAS), Helmet-Mounted Display System (HMDS) e datalink».
sui sistemi di missione si registra, secondo il rapporto, una vera e propria emergenza. Infatti, solo il 54 per cento dei test previsti come “soglia base” per questi aspetti (fino al blocco 2B) sono stati condotti nel 2013 e complessivamente solo il 47% delle capacità definite nel contratto di produzione sono state raggiunte per i 24 velivoli consegnati all’interno del lotto di produzione numero 4. Per il lotto 5 la situazione non è migliore: le capacità definite per contratto che sono state raggiunte arrivano solo al 50 per cento;
altre preoccupazioni emergono secondo il rapporto riguardo al peso, la struttura e la dotazione delle armi, che particolarmente ai modello B a decollo corto ed atterraggio verticale (quello che dovrebbe essere equipaggiato sulla portaerei Cavour) si riscontrano i maggiori problemi sui test relativi al “distacco” degli armamenti (il lancio dei missili). Circa il 55% dei test pianificati in merito sono stati raggiunti da successo mentre l’F-35B continua ad avere almeno sei problemi strutturali (sul portellone e sulla propulsione) che derivano dal passato e saranno forse sistemati con il lotto 7 e 8 di produzione;
quanto appena esposto confermerebbe le criticità rispetto ad un programma che oltre ad essere altamente costoso, rischia di acquistare aerei che non avranno alcuna speranza di essere utilizzati in missione, se non anche a fatica per azioni di addestramento-:
se il Ministro sia a conoscenza di quanto esposto in premessa e conosca i dettagli del rapporto DOT&E;
se il Ministro intenda dare indicazione al Ministero della Difesa di valutare gli impatti per l’Italia di questa situazione del programma (su tempi, su costi, su addestramento) mettendosi n contatto con il DOT&E
se il Ministro non intenda sospendere immediatamente l’acquisto degli ulteriori lotti del programma JSF F-35.
Firmatari: Marcon, Grassi G., Duranti, Civati, Scotto, Beni, Fratoianni, Capone, Airaudo, Zanin, Lacquaniti, Boccadutri, Fossati, Pellegrino, Palazzotto, Giordano G.