Gli “squadristi” colorati in piazza per dire no alla scuola di Renzi e Giannini
Il messaggio è arrivato forte e chiaro: Renzi e Giannini non hanno il consenso né del mondo della scuola né nella società. Un’ondata di decine e decine di migliaia di “squadristi” colorati, donne, uomini, bambini, giovani, hanno invaso le piazze di tutta Italia per dire no alla controriforma della scuola. Quella della scuola statale è una vicenda tutta italiana, forse l’emblema della condizione del nostro paese oggi, in cui una classe dirigente sorda e autoreferenziale ha preferito utilizzare il comparto dell’istruzione, il vero motore di una società, come bancomat.
E per farlo ha utilizzato la tecnica della delegittimazione: “Non possiamo permetterci di sostenere una tale spesa per l’istruzione”, “le scuole devono essere delle aziende”, “i docenti devono lavorare di più”, e tante altre oscenità del genere, con l’obiettivo di giustificare i tagli, gli stipendi degli insegnanti più bassi di Europa e un paio di generazioni di aspiranti docenti precari lasciati in balìa di se stessi. Ma le persone conoscono la condizione della scuola, la conoscono bene i genitori, costretti a comprare persino la carta igienica per gli istituti scolastici. Nessuno ha più voglia di subire.