Governo, Sel: il problema non è il nome del ministro. Serve cambiare le politiche delle grandi opere
«Il problema non è se il prossimo Ministro delle Infrastrutture è di stretta osservanza alfaniana o un renziano della prima ora o della seconda ora, ma quale politica metterà in campo il successore di Lupi. Non è pensabile cambiare solo il ministro e non le politiche. In Italia il sistema delle grandi opere ha creato malaffare e corruzione. Gli italiani alle prese con la crisi non lo sopporterebbero». Lo afferma il capogruppo di Sel a Montecitorio on. Arturo Scotto.
«Vogliamo capire, prosegue il capogruppo di Sel, se le politiche, le scelte in un settore delicatissimo come quello delle opere pubbliche, che vanno selezionate, rese efficienti e impermeabili alla corruzione, rimangono le stesse o cambieranno. Sel – prosegue Scotto – ha posto questioni molto serie come la modifica della Legge Obiettivo e del Codice degli Appalti. Vere e proprie leggi criminogene come le ha definite Cantone. Ma purtroppo, conclude Arturo Scotto, il tutto si risolverà con una semplice sostituzione, frutto di una trattativa degna della prima repubblica tra il Pd e l’Ncd».
la vignetta è di Mauro Biani