Governo, Vendola: grave connubio Renzi con Berlusconi. La legge elettorale si fa in Parlamento
«Un viaggio nel cuore del regresso italiano, la cupa radiografia di quella grande bruttezza che ferisce la bellezza intesa come cultura, coscienza civile, educazione, memoria, ambizione. Un film di struggente, appunto, bellezza. E di grande dolore. Un grazie a Sorrentino, a Servillo, e a tutti coloro che hanno reso possibile questa magnifica opera». Con questo omaggio Nichi Vendola, leader di Sel, ha commentato l’Oscar vinto dalla pellicola italiana “La grande bellezza” come miglior film straniero.
Nel corso di una conferenza stampa nella nuova sede nazionale di Sinistra Ecologia Libertà a Roma per presentare i nuovi incarich per la segreteria nazionale, il governatore della Puglia ha anche commentato i recenti sviluppi del governo Renzi e la vicenda che ha investito il sottosegretario alle Infrastruture.
«Credo che il completamento della squadra di governo, sciolga i dubbi di quanti speravano che questa sarebbe stato un governo di svolta. L’operazione della parità di genere è stata fatta solo per i ministri e quindi resta un’operazione di immagine e propagandistica.Il sottogoverno è inquietante, è inquietante al netto di alcuni impresentabili. Ed è inquietante – prosegue il leader di Sel – perchè si capisce che c’è un’ipoteca di Berlusconi in alcuni dei ministeri chiave come quello della Giustizia. Insomma, mi pare che gli effetti dell’alleanza con i berlusconiani come Alfano ma anche dell’alleanza direttamente con il Caimano e con il suo principale costruttore di politiche di potere che è Verdini, questo effetto si veda».«Credo – conclude Vendola – che per chi si proclamava portatore di un cambiamento radicale, lo spettacolo di sottogoverno, la puzza di trasformismo, questa vera e propria “Galleria di Gattopardi” sia un po’ istruttiva».
«Matteo Renzi si assumerà la responsabilità politica dell’accordo che ha fatto con il Caimano sulla legge elettorale». Per il governatore pugliese nella formula renziana di una riforma al mese «c’è una contraddizione tra la volontà di produrre un cambiamento e l’idea che il cambiamento debba essere costruito con il commissariamento delle aule parlamentari, destinate ad essere solo un votificio». Sel e Vendola avvertono: la legge elettorale non può essere “appaltata” a intese extraparlamentari.
«Confidiamo molto sulla qualità del confronto e dell’approfondimento. Finora le cose che si sono viste sono brutte, perchè la riforma del sistema elettorale non è un tema libero e come ha decretato la sentenza della Corte Costituzionale deve muoversi all’interno di coordinate obbligate. Quella sentenza è la bussola che il legislatore ha l’obbligo di usare. Non si può fare finta di niente. Bisogna essere veloci, certo ma la velocità senza sapere dove stiamo andando e se stiamo andando a sbattere».
Per Vendola «La minoranza all’interno del Pd deve cercare con Civati e Cuperlo ossigeno con noi fuori dal partito e oltre una leadership che guarda a Silvio Berlusconi. Spero – ha aggiunto il governatore della Puglia – che Matteo Renzi riesca a farci vedere cose che stupiscono tutti , ma finora abbiamo assistito solo a cose modeste. Non è una chiusura al Pd, ma per volersi più bene si deve dire la verità».
Commenti
-
Enrico Matacena
-
Francesco
-
Dario
-
francesco