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Martedì, 17 febbraio 2015

Grecia, il no di Atene all’Eurogruppo. Ultimatum Ue: Tsipras ha tempo fino a venerdì per dare risposta

troika

Chi si aspettava un esito positivo dal vertice dell’Eurogruppo di questo pomeriggio è rimasto deluso molto in fretta. La trattativa si è trasformata in un ultimatum. Nel negoziato tra Ue e Grecia non ci sono due proposte sul tavolo, ma soltanto quella di Bruxelles: estendere l’attuale programma, negoziando eventualmente in secondo momento margini di “flessibilità all’interno del piano”.

Esattamente quanto il governo greco ha spiegato più volte di non potere accettare e che anche al termine dell’incontro l’esecutivo ellenico ha definito “assurdo” e “irragionevole”. Con un singolare capovolgimento. Non solo non esiste un piano b, ma anche un eventuale nuovo vertice dei Paesi dell’Eurozona, ha spiegato il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem, è subordinato alla richiesta specifica di Atene. In sostanza, si chiede a Tsipras un plateale passo indietro, aspettando che sia lui a chiedere esattamente quanto ha detto di non volere in alcun modo. Non solo, questa volta l’Eurogruppo ha fatto capire di essere stanco di aspettare. Il tempo è diventato una variabile finita, lo ha detto chiaro e tondo Dijsselbloem: la richiesta, se formulata, dovrà arrivare entro venerdì, “non oltre”. In altre parole, la palla passa ora esclusivamente nel campo greco, e Tsipras e i suoi hanno poco più di tre giorni di tempo per decidere cosa fare.

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