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Venerdì, 6 febbraio 2015

Grecia, Vendola: non basta una cravatta per salvarla. Renzi pulcino sotto le ali della chioccia Merkel

«Non basta una cravatta, non basta una conferenza stampa, non basta qualche coccola o qualche pacca sulla spalla. Non basta la retorica della giovane età. Ci vuole molto di più per capovolgere il segno delle politiche di austerity». Lo ha detto Nichi Vendola, a proposito delle politiche del governo italiano in Europa, a margine della conferenza stampa di presentazione della mostra “Le grazie e le virtu’ dell’acqua”.

«Ci vuole una forte determinazione ad abbattere il muro di Berlino, ad abbattere la supponenza delle politiche che la Signora Merkel ha imposto all’Ue. Ed ad abbattere l’altro muro costituito da un potere sovraordinatore che non ha nessuna legittimazione democratica. La Troika che cos’è? E’ il Fmi più la Bce più la Commissione europea che possono decidere che i popoli d’Europa non possono esercitare nessuna sovranità. Alexis Tsipras vince ed è  una fortuna per l’Europa che non vincano quelli di Alba Dorata, che non vincano i populisti che teorizzano la deflagrazione dell’Europa. E’ una fortuna che non vincano gli anti-europeisti, i nazionalisti xenofobi, razzisti, nazisti, fascisti che pullunano in tutto il Vecchio Continente».

«Vince un programma di critica radicale dell’Austerity – continua Vendola – un programma di buon senso sostenuto da tanti premi Nobel per l’economia. Perchè non si esce dalla crisi impoverendo il ceto medio, mettendo sul marciapiede milioni di uomini, donne, bambini ed anziani, impedendo l’esercizio del diritto alla salute o alla scuola. Sono parole di buon senso che con grande solennità ha detto il Presidente Barak Obama, citando la Grecia che non può essere più spremuta. Salvare un paese uccidendolo è un non-senso. Oggi la Grecia ha bisogno di alleati veri. L’Ue è nuda di fronte le proprie responsabilità. Devono sapere che non c’è solo la Grecia: cresce in Spagna il movimento di Podemos, cresce in tutta Europa una ribellione nei confronti dell’ottusità sadica di coloro che continuano a propugnare ricette che non sono solo antidemocratiche ed invise al popolo, ma che sono anche economicamente controproducenti. Peccato. Renzi aveva già un’occasione per essere concretamente propugnatore di un nuovo europeismo, invece fa troppe parti in commedia. Poi quando si tratta di scegliere sembra il pulcino che si accomoda sotto le ali della chioccia Merkel. Io auspico che nei prossimi giorni l’Europa cominci veramente a capire di cambiare verso. Ma l’indicazione di cambiare verso non l’ha data Renzi, l’ha data Tsipras».

Commenti

  • Donato Paradiso

    Dopo il semestre a guida italiana (chi se ne è accorto?), dopo che il P.D. ha fatto finta di gioire per la vittoria di Tsipras (tentando addirittura di arruolarlo nell’esercito anti-austerity di Renzi è emersa la vera essenza della politica europeista del governo italiano : Renzi è con la Merkel, con la Troika, con le “larghe intese” anche in Europa contro chi rappresenta oggi una speranza di cambiamento. Cosa deve fare la sinistra? Come i greci e come Podemos in Spagna : COMINCIARE A SCENDERE IN PIAZZA! I convegni dove tutti si fanno promotori dell’unità si traducano in azioni concrete. SE NON ORA, QUANDO?

  • francesco

    C’è ancora troppa gente che si attarda a scrivere sui muri : “Civati is coming!).
    Jesus mi perdoni se mi scruta dall’alto dei cieli! E benedica le piazze!