Guglielmo e la politica, Guglielmo e la vita, un cerchio che ha racchiuso senso, ha dato valore alle persone, le ha messe in relazione ad un progetto per il cambiamento. Già dall’inizio, seguendo l’insegnamento di don Tonino Bello, il vescovo che ha saputo farsi popolo: “A cosa servono i discorsi? Serve la vita, serve l’impegno, serve l’amore”. Fino alla stagione in cui quel cambiamento lo si è praticato sul campo, aprendo una finestra alla speranza del nostro Mezzogiorno e alla realizzazione di vita di tanti giovani, come è stato nel governo pugliese di Nichi Vendola. Sempre con il tormento e il coraggio di mettersi in discussione, mai fermo ad una certezza che non generasse una nuova sfida. A quelli come me che incontrando Guglielmo, discutendo con lui, sentivano liberarsi nell’aria il respiro della buona politica, tocca oggi il dolore pungente della mancanza di una persona più che cara. E insieme la voglia di dire “Caro Guglielmo, il cerchio dove hai tenuto insieme politica e vita, impegno e progetto, resta ancora aperto. E’ una promessa che ti dobbiamo”.