Hanno rottamato i lavoratori svalutando il loro lavoro
Oggi con l’approvazione dei primi decreti legislativi di attuazione della delega lavoro il governo promuove i licenziamenti, individuali e collettivi, e trasforma i contratti a monetizzazione crescente e diritti decrescenti. Un provvedimento che piace ai custodi dell’austerità e dell’abbattimento dei diritti nel lavoro, come l’Ocse, ma non piace ai lavoratori e alle lavoratrici del nostro Paese, su cui viene scaricata tutta l’insicurezza e la svalutazione del loro lavoro.
Oggi è il giorno del disinganno per i giovani e i precari: si cancellano i Co.Co.Pro per il futuro ma restano quelli in essere così come i contratti a termine di 36 mesi senza causale, i Voucher e il grosso dell’armamentario della precarizzazione. Altro che stabilità crescente, diritti uguali per tutti e ammortizzatori sociali a tutti, l’unica cosa che unirà tutti è la licenziabilità, il ricatto e l’insicurezza.
Noi continueremo a contrastare questo disegno che toglie cittadinanza al lavoro rafforzando il potere discrezionale delle imprese senza garantire investimenti, innovazione e lavoro stabile. Saremo al fianco di tutte le mobilitazione dei sindacati e dei lavoratori, giovani e anziani, pubblici e privati, perché respingiamo la divisione e sosteniamo l’unita e l’inclusione nel mondo del lavoro. Sel inoltre sosterrà tutte le azioni che saranno messe in campo, compreso il referendum abrogativo. I lavoratori non sono rottamabili e non resteranno soli.
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