I due capisaldi di Gallino: Costituzione e lavoratori. Il suo impegno ci ha reso più coscienti
Si trattasse di squadernare i meccanismi perversi della finanza nell’epoca del capitalismo globalizzato o di indagare le tumultuose trasformazioni della tecnica contemporanea o ancora di ridisegnare la geometria delle classi sociali dentro la lunga crisi, l’analisi che Luciano Gallino sapeva mettere in campo leggendo la realtà sociale in maniera quasi profetica, poggiava ogni volta su due imprescindibili capisaldi: la “Costituzione” e i “lavoratori”, bussole complementari della sua ricerca scientifica e insieme di un impegno culturale e civile che ha percorso con coerenza l’arco intero della sua vita.
Ciò che ogni volta emergeva in superficie dalle sue ricerche, così profonde e documentate, sui mutamenti in corso nel mondo del lavoro e ci veniva consegnato come messaggio per l’agire politico era la centralità della dimensione umana come metro e misura di ogni innovazione possibile. Dietro e dentro la complessità di quei mutamenti che destrutturano il lavoro, il mondo industriale, le classi sociali, ridisegnandone la nuova trama di senso a partire dall’esclusività della merce e del profitto, Gallino perviene viceversa ogni volta attraverso l’incisività della sua analisi alla vita reale del lavoratore come persona, con il bagaglio costituzionale dei suoi diritti e con il senso irrinunciabile della sua dignità.
Il lavoro, dunque, sta al centro di ogni trasformazione che sia realmente umana. E creare lavoro, farlo con investimenti pubblici, dentro una qualità della crescita che rovesci tanto il modo di produrre quanto quello di consumare, con un progetto di portata europea e non solo di questo o quel singolo paese, è precisamente il punto che connette la profondità della sua analisi scientifica di ricercatore sociale con la proposta politica di intellettuale impegnato dalla parte del cambiamento.
I suoi lavori, i suoi libri, ci hanno più che arricchiti: ci hanno reso coscienti. Nel momento dolente della sua perdita ci conforta sapere che tante sue riflessioni, tante sue illuminazioni culturali e scientifiche nutriranno il terreno da arare del campo aperto della sinistra italiana ed europea.