I due Matteo, due facce della stessa medaglia
La politica e l’opinione pubblica nel nostro paese si disegna spesso sui “personaggi” del momento. Niente di nuovo, due (rigorosamente) maschi, leader di qualcosa, possibilmente contrapposto (anche se solo fintamente) invadono i talk show, pontificano da ovunque, riempiono le pagine dei giornali, arrivano insieme ma distinti nelle case degli italiani. E il gioco è fatto, i consensi crescono, i leader massimi si fanno sostituire solo raramente dai loro “fidi”. Cosicché l’immagine dell’uomo solo al comando non possa essere messa in discussione o vagamente appannata da chicchessia. Entrambi sono cresciuti in fama e notorietà grazie ad un esplicito scontro generazionale usato fortemente per rompere con gli errori del passato, che più che prese di distanza su posizioni politiche diventano semplicemente meccanismi cari al potere per auto conservarsi. Sul piano politico invece nulla di nuovo da entrambe le parti, l’evoluzione della Lega trasferisce la rabbia verso il terrone su quella verso il migrante, l’evoluzione del Pd rende esplicite e rivendica scelte fatte con il tradizionale avversario (il centro-destra) che prima erano nascoste o velate o trattenute da una seppur misera coscienza.
continua a leggere l’articolo su Huffington Post
Commenti
-
Dario