I lavoratori Quota 96 non sono una priorità per questo governo
Il governo Renzi non ha alcuna intenzione di risolvere la questione quota96. Dopo la sorda e vacua risposta della ministra Madia al question time di oggi, questa è una rabbiosa certezza. Dopo una serie infinita di atti parlamentari, interrogazioni, risoluzioni, emendamenti, ordini del giorno, il governo ci dice che i diritti maturati da tempo da questi lavoratori e lavoratrici, e violati per un errore clamoroso del legislatore nella riforma Fornero, non sono una priorità.
Inaccettabile e tendenzioso lo stesso tentativo della ministra di schierare lavoratori precari contro altri lavoratori umiliati, anteponendo le attese dei giovani a quelle di docenti cui viene impedito da tre anni di esercitare un diritto legittimo. Dopo l’approvazione del decreto Poletti, che fa uscire la precarietà dalla condizione di eccezione per farne una regola drammatica, è davvero risibile raccontare che i giovani siano la priorità di questo governo.
La scuola pubblica e i diritti dei lavoratori vengono prima di qualunque ragione di bilancio. A meno che il nostro abbia smesso di essere un paese libero, laico e democratico. E se pure volessimo soffermarci esclusivamente sulle compatibilità economiche, la platea ormai notevolmente ridotta di questi lavoratori oggi richiederebbe risorse molto più contenute e sostenibili. Tutto ciò la ministra lo ha ignorato nella sua risposta offensiva, per inadeguatezza e incompetenza. Sel resta al fianco dei lavoratori della scuola. Il governo è da un’altra parte, dove non abitano diritti né dignità.
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Marcello Palattella