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Mercoledì, 29 ottobre 2014

Il ministro Poletti risponde al deputato di Sel Piras sulla questione Meridiana

MICHELE PIRAS. Signor Presidente, Ministro Poletti, Andrea Magia, uno dei due lavoratori Meridiana che, dal 15 ottobre, protestano contro i licenziamenti arrampicati su un traliccio ad Olbia, da ieri ha iniziato lo sciopero della fame e ciò descriverebbe meglio di ogni altra immagine la disperazione e il dramma di 1634 lavoratori, l’impotenza di fronte all’esercizio arrogante delle ragioni delle imprese e del massimo profitto.

Questo accade in una regione come la Sardegna dove già ci sono 120 mila disoccupati e 130 mila che hanno rinunciato a cercare lavoro e dove ad esempio 16 mila lavoratori in mobilità non vedono una lira di ciò che gli è dovuto da 22 mesi.

Ministro Poletti, Meridiana è certamente un vettore privato, ma opera in rotte in concessione pubblica e beneficia da anni di una massa importante di risorse pubbliche per la gestione della continuità territoriale, in un servizio pubblico essenziale per la Sardegna e per il Paese. Le chiediamo quali siano le intenzioni del Governo per garantire a 1634 persone il diritto al lavoro.

PRESIDENTE. Il Ministro per il lavoro e le politiche sociali, Giuliano Poletti, ha facoltà di rispondere, per tre minuti.
GIULIANO POLETTI, Ministro del lavoro e delle politiche sociali. Signor Presidente, l’onorevole Piras, voglio dire che conosco bene la situazione di cui mi ha parlato perché sono stato per intere giornate e anche qualche notte a discutere e a cercare di trovare una via d’uscita alla situazione molto grave della vertenza Meridiana. Sappiamo che questa è una vertenza molto difficile che colpisce più di 1600 lavoratori e che viene da una storia complicata e difficile: 1500 di questi lavoratori erano già in Cassa integrazione da alcuni anni e c’è stato un intervento dell’impresa che ha avviato le procedure di mobilità.

L’intervento del Governo ha ottenuto che questa procedura di mobilità si interrompesse, che per un mese ci si confrontasse tra organizzazioni sindacali e impresa nel tentativo di ridurre al minimo i problemi sociali che questa situazione produceva.

Questo lavoro ha prodotto alcuni risultati: la possibilità di una riduzione del numero degli esuberi e l’impegno dell’impresa ad intervenire in prima battuta con la mobilità incentivata così com’è stato fatto per Alitalia; il Governo ha avanzato una proposta che è stata considerata positivamente sia dall’impresa, che dalle organizzazioni sindacali sulle quali le stesse organizzazioni sindacali hanno svolto una consultazione con i loro associati e quindi confermando il significato e il valore di questa proposta, purtroppo il 24 ottobre l’azienda ha dichiarato conclusa la fase di confronto preventivo con le organizzazioni sindacali e la volontà di revocare la sospensione della procedura di mobilità.

Il 27 scorso si è chiusa quindi questa fase e si è tornati ad una procedura che è connessa alle previsioni della legge. Noi abbiamo chiesto e insistiamo perché le parti utilizzino la base di discussione e i risultati che si erano ottenuti lungo questa discussione come base per il lavoro nella fase ulteriore e, quindi, per la riduzione degli esuberi e la possibilità di incrementare questa riduzione, perché a nostro avviso è possibile ridurre il numero degli esuberi, così com’è possibile utilizzare, così come noi abbiamo dichiarato, gli ammortizzatori sociali lungo questa procedura e così come abbiamo chiesto che si utilizzi in ogni caso la procedura di mobilità volontaria incentivata nella gestione di questa procedura. A questo punto il Governo, prendendo atto della chiusura della fase di raffreddamento della vertenza, ha ribadito la propria intenzione e le intenzioni delle istituzioni locali di continuare a stare a fianco di questa discussione, di questa vertenza, di questa procedura, nella volontà di utilizzare tutti gli strumenti possibili per ridurre al minimo l’impatto di questa situazione, che ovviamente si presenta come molto difficile, molto pesante e molto grave per quei lavoratori.

PRESIDENTE. L’onorevole Piras ha facoltà di replicare.

MICHELE PIRAS. Signor Presidente, signor Ministro, io penso francamente che un caso come quello di Meridiana meriterebbe un maggiore impegno e una maggiore esposizione di tutto il Governo. Noi certamente le riconosciamo il suo, non riusciamo a riconoscere quello del Presidente del Consiglio, non riusciamo a vedere quello del Ministero dei trasporti, ad esempio. E ci tengo a chiarire che mi auguro che non sia un genere di attenzione e di impegno come quello oggi riservato ai lavoratori di Terni, trattati con i manganelli di fronte ad una vertenza che è una di quelle che attraversano tutto il Paese e che, di fronte alle immagini che stiamo vedendo, griderebbe vendetta. Spetta al Governo – io penso oggi – imporre un principio di responsabilità sociale ad un’azienda come Meridiana, perché tra le cose che andrebbero rottamate – e vivaddio – io credo che ci sia anche questa idea per cui alcune aziende in questo Paese possono attingere a piene mani dalle casse pubbliche senza mai restituire nulla, senza mai assumersi un principio di responsabilità sociale, privatizzando i profitti e collettivizzando le perdite, come si usa dire. Su Meridiana oggi grava un’indagine della procura di Tempio e – nuova notizia di queste ore – una della Guardia di finanza per truffa ai danni dello Stato e per la disinvoltura attraverso la quale usa il rapporto duale, anche nei licenziamenti unilaterali, fra Meridiana e Air Italy. Io credo che non sia giusto e non sia accettabile che a fare le spese di una politica aziendale da veri delinquenti debbano essere i lavoratori e debba essere un intero territorio e credo che non sia giusto che la Sardegna debba essere ancora oggi trattata come una colonia. Ministro Poletti, noi le riconosciamo ancora la buona volontà, ma non siamo soddisfatti della risposta, perché continua ad essere troppo debole rispetto all’emergenza, perciò noi le chiediamo maggiore determinazione. Chiediamo a questo Governo di mettersi per una volta dalla parte giusta, che è quella dei lavoratori.