Il Paesaggio sarà lo sfondo di ogni nostra scelta di governo
La Puglia dice no a progetti come il gasdotto TAP o le trivelle nei nostri mari e continuerà a dirlo per tutti i progetti simili. La Puglia dice si, invece, ad un modello di sviluppo che pone il paesaggio al centro di un’idea di crescita sostenibile, credibile e duratura. Perché dire paesaggio è dire ambiente, territorio, turismo, agricoltura, qualità della vita. Significa dare impulso al lavoro e alle imprese. Questa è la nostra idea di Puglia. La Puglia vuol compiere un grandissimo salto culturale e rendere il paesaggio leva strategica per la elaborazione delle politiche pubbliche innovative.
La Puglia di oggi primeggia in una cornice nazionale per le politiche di assetto territoriale: il nuovo Piano Paesaggistico regionale ha aperto grandi scenari, grazie alla promozione della partecipazione civica e la rigenerazione urbana, alle politiche dell’abitare sostenibile è partita una nuova stagione per il territorio. Supportata da ingenti risorse finanziarie poste a disposizione dei Comuni che si sono tradotte nei tanti cantieri avviati. Noi vogliamo alimentare questa nuova stagione.
Il PIANO PAESAGGISTICO REGIONALE PER ARGINARE IL CONSUMO DI SUOLO
Fra i prossimi obiettivi, dunque, l’approvazione definitiva del PPTR, esigendo dai Comuni il rispetto dei tempi. C’è una vera questione ambientale da affrontare e non lo faremo mai in modo credibile e consapevole senza una Legge urbanistica nazionale che il Paese attende da 70 anni. In Puglia abbiamo posto il contenimento del consumo di suolo alla base della nostra politica e del PPTR, abbiamo reinterpretato il territorio dimostrando come le politiche espansionistiche siano incompatibili e insostenibili con il nostro paesaggio. Ma troppi enti locali non hanno aggiornato la loro pianificazione, alcuni non l’hanno nemmeno adeguata al vecchio PUTT, abbiamo ancora un numero troppo grande di Programmi di Fabbricazione e vecchi Piani Regolatori. La pianificazione può diventare un grande volano economico: opportunità per le professioni tecniche e nuove economie di scala. Ritengo occorra finanziare la pianificazione con maggiori risorse, ma anche obbligare i Comuni alla pianificazione intercomunale per fare economie di spesa, rendere gli uffici tecnici capaci di supportare il lavoro dei tecnici esterni e di integrare l’incredibile patrimonio conoscitivo acquisito.
LA COSTA: IL PIÙ GRANDE PARCO PUBBLICO PUGLIESE
I 952 km di costa della Puglia sono un potenziale ancora essenzialmente inespresso, sganciato dalla programmazione regionale urbanistica, ambientale e dei lavori pubblici.
Abbiamo un Piano Regionale delle Coste ma il 95% dei Comuni non ha ancora adempiuto alla pianificazione comunale costiera, questo sta mettendo a rischio il diritto di fruire la costa in modo sostenibile e sicuro: i piani comunali sono il fondamentale strumento per la prevenzione dell’erosione.
Come ci indica il Piano paesaggistico, facciamo del nostro mare il PIÙ GRANDE PARCO PUBBLICO PUGLIESE: attrezziamolo con infrastrutture leggere, garantiamone la fruizione, pensiamolo in continuità con gli spazi pubblici delle città marine e in equilibrio con i beni ambientali, con servizi balneari innovativi e tecnologicamente avanzati, come cornice per valorizzare anche la pesca, risorsa produttiva e della tradizione pugliese. Possiamo realizzarlo dando piena attuazione alla legge regionale sull’uso della costa, per giungere all’obiettivo di un equilibrio fra spiagge pubbliche e private, aggiornare i servizi balneari al mutamento delle pratiche sociali, fruire la costa come un parco pubblico marino, immaginando un paesaggio più “affascinante” .
UNA BIENNALE DEL PAESAGGIO
Riqualificare i contesti degradati, ripensare le aree dismesse, bonificare i siti inquinati, ripensare la costa e le periferie, valorizzare il patrimonio storico, l’architettura contemporanea, le infrastrutture e la campagna, significa disegnare un nuovo paesaggio. La Puglia può diventare un grande laboratorio per il paesaggio, ponendolo come sfondo di ogni scelta di governo. Dobbiamo condividere le buone prassi, le conoscenze, la sperimentazione di nuove forme e tecnologie: se le esperienze pilota restano a vantaggio di pochi privilegeremo solo i paesaggi eccezionali, dimenticando quelli ordinari che ogni giorno abitiamo e per i quali dobbiamo pretendere grande qualità. L’idea, dunque, di una Biennale del Paesaggio da realizzare con il mondo delle professioni, le Università, gli enti locali, l’associazionismo e le imprese. La Puglia può dare un ulteriore importante contributo alla Convenzione Europea del Paesaggio, accrescere la sensibilizzazione della società civile, ambire ad un ruolo da protagonista nel Sud, in Italia e in Europa.