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Lunedì, 22 dicembre 2014

Il Paese del giorno dopo

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Quattordici neofascisti arrestati. Volevano uccidere politici e magistrati senza scorta, “dieci, undici nello stesso momento”, e far saltare sedi Equitalia con il personale dentro. L’obiettivo era “sovvertire l’ordine democratico dello Stato”, creare tensioni e poi usare l’odio come strumento di consenso elettorale per realizzare una Repubblica fondata sul fascismo.

Siamo “il Paese del giorno dopo”, in piedi grazie solo alla magistratura. Perché “il giorno prima”, politici e governo (vero, prefetto di Roma?) ci spiegavano che “la mafia non esiste” o, comunque, se c’è sta sempre da un’altra parte. Il giorno prima politica e informazione mettono al centro dei problemi dell’Italia i Rom e i migranti, normalizzano chi fomenta odio, la voglia di autoritarismo, di patria con i muri alti trenta metri ai confini e un uomo forte al comando, “che pensi agli italiani”. Il giorno prima, gente che rivendica con fierezza la propria appartenenza fascista, come Casapound, viene sdoganata in tv come un qualunque movimento democratico. Il giorno prima, il leader della destra Matteo Salvini afferma con forza che “il fascismo è una categoria vecchia, del passato”. Un po’ come dire: state tranquilli se vado a braccetto con i neofascisti, il fascismo è superato, non è un pericolo.

Poi, scopriamo che il fascismo è un’idea del mondo ancora in voga, da realizzare sotto forma di bombe e omicidi. E che si serve di un contesto culturale apposito, fatto di rancore, rabbia e capri espiatori. Chissà se oggi quelli del giorno prima si renderanno conto che quel contesto è anche un po’ colpa loro.

Noi nel frattempo, siamo e resteremo sempre antifascisti. Non per un feticcio, non per un rito consolatorio, ma perché abbiamo a cuore il Paese e la democrazia.

Commenti

  • Andrea Bagaglio

    L’ANPI è l’altra nostra casa .

  • Guido Conti

    Penso che non si possa e non di debba parlare di colpa ma di RESPONSABILITA’…
    O forse di scelta inconsapevole dettata dall’ignoranza o dalla bramosia per il potere….L’Italia è un paese che conosce poco la Storia, che dimentica in fretta, che pare abilitato e consono ad una società dello spettacolo, consumista e senza coscienza civile e democratica….ma nel caso di tragedie ed eventi traumatici si riscopre generosa e collettiva….La nostra parte è da sempre una minoranza culturale che in fondo resiste ma difficilmente sposta gli equilibri….Per esempio, quando andate in tv siate un pò più diretti con i vostri interlocutori, fate emergere chi sono nel reale, fate percepire la differenza fisica, corporea, viscerale….Loro che sono quasi tutti dissimulatori e falsi o nel migliore dei casi ignoranti come quelli che rappresentano, devono essere provocati dalla verità…Fare emergere o far passare ciò che altrimenti noi continuiamo a sapere che è vero, mentre la popolazione crede alla sua distorsione e la vive come verità….
    Il personale è politico non il politico è personale……Avanti SEL!!!

  • M.Giovanna Bencistà

    Ho visto in passato, a proposito dell’antifascismo, tanta retorica e adesioni di facciata. Ho conosciuto però anche la parte migliore, che tuttavia non è riuscita a far capire che, invece delle cerimonie, si doveva divulgare a tappeto, trasmettere ai giovani anche attraverso la famiglia, ma soprattutto la scuola, non solo la storia dell’antifascismo, ma il bagaglio di valori, di progetto civile e di profondo amore per la libertà ( il cui significato è l’esatto contrario del liberalismo), che l’antifascismo rappresentava. Poi certo ci sono i poteri occulti e no, che invece hanno fatto passare un altro messaggio, anche a sinistra: in fondo destra e sinistra sono due categorie del passato, non valgono per l’oggi. Ed è questo assunto che è profondamente sbagliato. Destra e sinistra sono due categorie concettuali che esisteranno sempre, anche se in forme e contenuti adeguati alle varie epoche e quindi necessariamente mutevoli, ma che saranno ancora per molto indispensabili per capire il mondo. Questo non ha capito, ad esempio Violante, quando voleva considerare partigiani e salotini, in fondo, allo stesso modo, combattenti. Noi invece oggi dobbiamo ricostruire un antifascismo del terzo millennio.

  • Francesco Polidoro

    Nel commento di Furfaro manca, o forse non è sottolineato abbastanza, un riferimento alle respnsabilità del M5S: sono alleati in Europa coi peggiori fascisti, assaltano i banchi del Governo urlando che le istutuzioni non sono “gnente”, spargono odio, impediscono alla rabbia della gente di cui si fanno “portavoce” di trovare una risposta politica (ridicola la loro produttività parlamentare), inciuciano con Renzi e Berlusconi (10-emendamenti-10 all’Italicum uscito dal Patto del Nazareno..bel segnale di rottura! SEL, al Senato, con soli 7 compagi, ne ha presentati più di 100…) e coi poteri forti (Casaleggio e i patti a porte chiuse con gli industriali…), partecipano alle manifestazioni razziste come accaduto a Roma (a fianco dei mafiosi e dei fascisti), ospitano Casapound nelle loro manifestazioni… Insomma, sembra quasi tabù parlarne: ma possiamo dire che Grillo (e i grillini: perchè la verginità l’abbiamo persa da tempo, e mo basta con le giustificazioni!) ha responsabilità nell’alimentare un clima culturale nel quale “progetti” come quello sgominato dalla amgistratura nascono e trovano sostegno? Vogliamo condannarli? O mi sbaglio io e il M5$ è solo fatto di candide anime inesperte?