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Martedì, 29 luglio 2014

Il petrolchimico di Gela non deve chiudere. Subito un piano industriale!

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‘Oggi incontreremo le lavoratrici e i lavoratori dell’Eni di Gela in presidio davanti Montecitorio contro il nuovo piano di riorganizzazione del gruppo e la chiusura del petrolchimico di Gela’. Lo afferma Sinistra Ecologia Libertà con  Ciccio Ferrara, primo firmatario con i deputati Ricciatti e Palazzotto di una interrogazione di Sel al governo.
‘Il governo ascolti le loro richieste e già dall’incontro di domani al Ministero dello Sviluppo Economico devono arrivare le soluzioni necessarie per salvare l’insediamento produttivo gelese preservando il lavoro, l’occupazione e l’ambiente. Eni faccia un passo indietro e rispetti l’accordo con la regione Sicilia che prevede un investimento da 700 milioni di euro affinché lo stabilimento possa essere rilanciato evitando che ai danni ambientali si aggiungano anche quelli occupazionali per migliaia di lavoratori diretti e dell’indotto. Serve un piano industriale serio e credibile perché la chiusura di Gela mette in crisi l’intero impianto strategico della chimica e della raffinazione in Italia. Sel ha presentano un’interrogazione urgente in commissione attività produttive che verrà discussa giovedì’.

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