Il Senato dice no alle intercettazioni contro Berlusconi. De Petris: evidente lo scambio di favori tra Pd e Fi
L’Aula del Senato, con voto a scrutinio segreto, non ha dato l’autorizzazione all’utilizzo di intercettazioni telefoniche di Silvio Berlusconi. I voti favorevoli sono stati 120, i contrari 130 e 8 gli astenuti. La giunta per le immunità parlamentari aveva chiesto il via libera all’autorizzazione. In Aula le proteste del Movimento 5 stelle e Sinistra italiana che hanno spinto il presidente Grasso a sospendere la seduta.
«E’ molto grave che il Senato, a voto segreto, abbia respinto la richiesta di usare le intercettazioni di Berlusconi nello scandalo Olgettine. Quelle intercettazioni erano a tutti gli effetti elementi necessari ai fini processuali», afferma la capogruppo di Sinistra italiana Loredana De Petris, presidente del Gruppo Misto al Senato.
«In questo voto – prosegue la presidente De Petris – c’è anche un elemento estremamente inquietante. Soprattutto se sommato al cedimento del Pd di fronte alle richieste di Forza Italia sul ddl tortura, appare piuttosto evidente che siamo di fronte a una nuova manovra di avvicinamento del governo e del Pd, sempre più in difficoltà, nei confronti del partito di Silvio Berlusconi».