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Giovedì, 3 aprile 2014

Ilva, deputati Sel scrivono al Ministro Galletti: attuare piano ambientale, Taranto non può più perdere tempo

«Nonostante siano trascorsi venti giorni dall’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri, il DPCM con il Piano ambientale elaborato sulla base del lavoro del Comitato di tre esperti e delle osservazioni pervenute da parte della Regione Puglia e del Commissario straordinario dell’ILVA non è stato ancora pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. I cittadini di Taranto non possono più attendere nuovi ritardi, il governo dia attuazione ai piani ambientale e industriale». Lo scrivono i deputati di Sel on. Donatella Duranti, on. Alessandro Zan, on. Filiberto Zaratti, on. Serena Pellegrino, on. Nicola Fratoianni, on. Toni Matarrelli, on. Annalisa Pannarale e on. Arcangelo Sannicandro nella lettera aperta al Ministro dell’Ambiente Galletti sull’ILVA di Taranto.

«Già il Governo ha approvato in ritardo, rispetto agli obblighi di legge, il Piano ambientale, prosegue la lettera al Ministro Galletti, e, questo ennesimo ulteriore, differimento dei tempi contrasta con la necessità di uscire con urgenza e al più presto dalla profonda emergenza sanitaria, ambientale e industriale dell’area tarantina. La certezza dei tempi di attuazione degli interventi previsti dall’Aia e la verifica dell’efficacia delle misure adottate, costituiscono una priorità assoluta. Il Piano ambientale, scrivono i deputati di Sel, è indispensabile per approvare il Piano industriale, che consente la continuazione dell’attività produttiva nel rispetto delle prescrizioni di tutela ambientale, sanitaria e di sicurezza. Piano industriale anch’esso ancora allo stato di elaborazione».

Non è più possibile aspettare altro tempo, concludono i deputati di Sel, il Ministro e il Commissario Bondi si attivino per rendere operativi i Piani e informino il Parlamento. Non lo chiede Sel, ma la città di Taranto.

Commenti

  • elettore

    E’ più facile pubblicare una telefonata sulla Gazzetta delle Procure che un provvedimento legislativo in Gazzetta Ufficiale. Cari onorevoli di SEL non vorrei che avendo chiesto attenzione per i problemi di Taranto e messo in discussione “la velocità” del governo vi troviate ad essere attacatti dalla stampa e dai media, che ieri non hanno dedicato nemmeno un minuscolo servizio e/o un trafiletto a TSIPRAS.
    Magari qualche “santone verde” interpreta questa Vs. iniziativa con chissà quali fini reconditi.

  • francesco

    Non c’è traccia delle doverose scuse ad Antonia Battaglia, militante di Peacelink, ritiratasi dalla lista Tsipras per “l’incompatibilità morale e politica con le candidature di dirigenti Sel pugliesi”, come da lei medesima dichiarato, in merito alle note vicende dell’Ilva che vedono coinvolto il Presidente della Puglia Nichi Vendola.

  • Giuseppe

    Chi dovrebbe chiedere scusa a SEL è proprio la sig.ra Battaglia, anzi dovrebbe chiedere scusa al Presidente Vendola, per le dichiarazioni offensive riportate nelle lettere indirizzati ai garanti della lista TSIPRAS. Se voleva avere visibilità ha sbagliato argomento e bersaglio. Come ampiamente documentato hanno fatto più le giunte regionali a guida Vendola per Taranto e la questione ILVA che: Edo Ronchi; Pecoraro Scanio; Angelo Bonelli ecc.
    Tra i documenti ci sono anche le dichiarazioni di peacelink sulla legislazione Regionale definite all’avanguardia. Quindi il sig. Bonelli, il sig. Marescotti e appunto la sig.ra Battaglia dovrebbero rivolgere le loro “critiche e attenzioni” ad altri. SEL dialoga con tutti e lo dimostra che ha aderito alla lista senza porre condizioni e/o esclusioni e inoltre si è impegnata a raccogliere le firme necessarie (avrebbe potuto usare il suo simbolo ed evitarlo). Penso che con il tempo le scuse arriveranno!!!

  • francesco

    Ti consiglio di leggere l’articolo comparso sul sito di Micromega del 7/4/2014 dal titolo “Taranto, Europa” a firma di Antonia Battaglia.