Immigrazione: è di nuovo primo Marzo!
Sabato sarà di nuovo Primo Marzo. La data è ormai simbolica e rappresenta la battaglia dei migranti e delle migranti per l’uscita dall’invisibilità. Battaglia condivisa da associazioni, movimenti, lavoratori e lavoratrici, precari e precarie, uomini e donne italiani.
Per rivendicare insieme il diritto ad un’esistenza dignitosa, la fine del ricatto che lega il permesso di soggiorno al contratto di lavoro, l’accesso per tutti all’istruzione a alle cure mediche, la chiusura definitiva dei Centri di Identificazione e Espulsione, la tutela del diritto di asilo, una nuova legge sulla cittadinanza.
Per questo In molte città si scenderà in piazza sabato.
SEL aderisce e rilancia la campagna Mai più tragedie nel nostro mare / Mai più CIE nelle nostre città! perché è nelle nostre città che si costruiscono accoglienza e convivenza, che si sostanzia la coesione sociale. Sono le città, i paesi, le isole che materialmente affrontano le sfide, subiscono i drammi, agiscono i cambiamenti attraverso i cittadini e le cittadine e il governo quotidiano del vivere insieme.
Ripartiamo da qui, da noi. Per lanciare un appello dalle comunità al governo e al parlamento perché modifichino l’attuale normativa in materia di immigrazione, mettano in agenda una legge sul diritto di asilo e sulla cittadinanza, si impegnino per garantire inclusione e accoglienza nelle scuole e nella sanità, chiudano definitivamente i Centri di Identificazione e Espulsione.
Con due proposte da presentare nei Consigli Comunali e nelle Giunte dichiariamo le nostre città schierate per sconfiggere il razzismo istituzionale che genera esclusione, precarietà, sfruttamento, morti e indisponibili ad ospitare i CIE.
Il primo marzo è per noi – come cittadini e cittadine, come amministratori locali, come parlamentari – un’occasione per rilanciare anche dentro le istituzioni questi temi e queste battaglie.
Dunque sabato primo marzo, su la testa!