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Mercoledì, 23 settembre 2015

In commissione passa accordo Pd-Ncd. Costantino: persa occasione per affermare che chi nasce in Italia è cittadino italiano

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Gli stranieri nati o residenti da anni in Italia potranno ottenere il diritto di cittadinanza a due condizioni: obbligo della frequenza scolastica e vincolo del permesso di soggiorno di lunga durata da parte di uno dei due genitori. Lo affermano due emendamenti a firma Sc e Ncd che hanno messo d’accordo la maggioranza in Commissione Affari Costituzionali alla Camera. Secondo Sel «l’intesa raggiunta rappresenta un compromesso al ribasso».

«L’accordo raggiunto in Commissione tra Pd e Ncd sul cosiddetto Ius soli temperato rappresenta un compromesso al ribasso, rispetto a quanto era previsto nel testo base, che renderà più complicato richiedere la cittadinanza. Ancora una volta, per esigenze legate alla tenuta della maggioranza di governo, il Partito Democratico decide di accontentarsi del risultato minimo» è il commento di Celeste Costantino, deputata di Sel in Commissione Affari Costituzionali.

L’emendamento proposto da Ncd e approvato in Commissione, prosegue l’esponente di Sel, prevede che il genitore straniero debba essere in possesso del permesso di soggiorno Ue di lungo periodo. Peccato che le condizioni per ottenere questo tipo di permesso siano molto stringenti e tra i requisiti necessari figurano anche particolari condizioni economiche e standard abitativi penalizzanti, denuncia la parlamentare di Sel.

«Questo potrebbe causare non pochi problemi a tutti quegli stranieri e straniere che, pur essendo residenti legalmente nel nostro Paese da anni, non hanno i requisiti previsti dal permesso di soggiorno Ue. Il Parlamento ha perso l’ennesima occasione: quella di affermare con chiarezza che chiunque nasca in Italia è un cittadino italiano a tutti gli effetti», conclude Costantino

 

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