In piazza Santi Apostoli per il lavoro
La nota mensile dell’Istat certifica la profonda crisi in cui si trova il nostro paese. L’Italia è da lungo tempo in recessione e ormai in deflazione, per la prima volta dal 1959. Dallo scoppio della crisi ad oggi il reddito disponibile degli italiani è calato di 2.700 euro. Ma il dato che sconcerta di più è quel 44,2% di disoccupazione giovanile, su cui rischia di cadere l’indifferenza dell’abitudine: nel giro di un anno l’Italia ha perso 88mila occupati sotto i 25 anni. Per non parlare di tutti coloro che si sono persi nelle 46 forme di lavoro precario. La proposta del governo Renzi proprio per questo suona surreale e, quella sì, ideologica: intervenire adesso sullo Statuto dei Lavoratori non significa creare posti di lavoro in più, ma solo peggiorare la qualità del lavoro che c’è.
E’ possibile discutere di un contratto unico a tutele crescenti senza prima cancellare le 46 forme di lavoro precario? Che facciamo con i cococo, le false partite Iva, il lavoro a chiamata e l’associazione in partecipazione? Vogliamo un contratto unico o il 47esimo contratto senza garanzie? Quello su cui è necessario concentrasi oggi è il lavoro. Serve una politica che abbia lo sguardo lungo, che sappia investire nei settori cruciali per la ripresa: innovazione, ricerca, infrastrutture realmente utili, messa in sicurezza del territorio. Serve una politica che abbia la forza di mettere in discussione le politiche di austerità che stanno strangolando la nostra Europa, per mettere in campo una buona spesa pubblica che crei lavoro e favorisca lo sviluppo.
Per questo il 4 di ottobre saremo a Roma in Piazza Santi Apostoli, per “fare il lavoro e non fare la crisi”. Saremo lì per raccontare l’Italia che vorremmo, per parlare di nuovo modello di sviluppo, di riconversione ecologica dell’economia, di reddito minimo garantito. Saremo lì con Nichi Vendola insieme a Pippo Civati, Maurizio Landini e a tutti coloro che vorranno camminare insieme a noi. Per questo nei prossimi giorni saremo nelle piazze e nelle strade del nostro territorio provinciale. Sinistra Ecologia Libertà ha ripreso con coraggio e con orgoglio la sua strada, stretta ed in salita. Senza cercare facili scorciatoie, perché la politica è una cosa seria. Lo dobbiamo a tutte le Marta e i Giuseppe d’Italia, che dopo ieri non possono certo stare sereni.
*Coordinatore provinciale Sinistra Ecologia Libertà- federazione di Pisa
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