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Lunedì, 12 gennaio 2015

InfoContact, a rischio 1800 posti di lavoro. Sel: il governo intervenga

InfoContact

Vivono giorni di grande apprensione i dipendenti di InfoContact, il call center di Lamezia Terme che, dal prossimo 31 gennaio, potrebbero ritrovarsi senza lavoro. Una preoccupazione che li ha spinti ad aprire una pagina su facebook per incassare il sostegno dei corregionali (e non solo) e per attirare l’attenzione delle istituzioni che potrebbero aiutarli.

“1800 senza futuro”: è questo lo slogan scelto dai lavoratori del call center calabrese che hanno pubblicato diverse foto che li ritraggono in compagnia dei loro bambini per sensibilizzare l’opinione pubblica sul dramma che stanno vivendo. Pubblicando anche una dura nota stampa nella quale puntano l’indice contro la spregiudicatezza di alcuni imprenditori: “Dopo un anno di sacrifici e oltre 700 posti di lavoro già persi – si legge – siamo all’epilogo: il 31 gennaio è in scadenza il contratto di Wind Infostrada in cui sono impegnate 300 persone. Non avendo ricevuto ancora rassicurazioni sul rinnovo, appare nuovamente lo spettro della chiusura. Ancora aziende che con la complicità di molti, troppi imprenditori spregiudicati – hanno denunciato i dipendenti di InfoContact – sfruttano e poi scappano, le stesse che non hanno fatto una piega pur sapendo di mandare a casa il miglior call center d’Europa. Aziende sempre alla ricerca di altri incentivi dello Stato per incassare altri milioni di euro dalle tasche e sulle spalle degli italiani, dei lavoratori. Ora basta! Siamo stanchi ma ancor più siamo incazzati! Non resteremo inermi, non riusciranno a lasciare 1800 senzafuturo”.

Celeste Costantino deputata di Sel  invita il governo ad intervenire. «Non si possono lasciare a casa 1.800 lavoratori a rischio di licenziamento a causa di difficoltà aziendali, soprattutto in una regione come la Calabria i cui livelli occupazionali hanno toccato percentuali negative allarmanti. Il governo si attivi anche con Wind affinché lascia alla società Infocontact Srl le commesse in scadenza. I lavoratori e le loro famiglie non possono più aspettare: il Ministro Guidi intervenga tempestivamente e convochi immediatamente il tavolo di crisi presso il Ministero dello Sviluppo Economico. La Calabria non può permettersi di perdere altri posti di lavoro».

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