Inizia un cammino a sinistra
C’era una volta una discussione occupata da un pessimismo plumbeo e asfissiante. Sinistra Ecologia Libertà – si diceva – stava bluffando, perché diceva una cosa e ne pensava un’altra, rimanendo in realtà indisponibile ad avviare un processo vero di rigenerazione e superamento di sé. Era un’operazione di puro maquillage. I parlamentari della sinistra Pd, anche quelli più volenterosi, bluffavano a loro volta, perché in realtà si erano inesorabilmente condannati all’inerzia e all’afasia.
A fare sul serio, invece, era la Coalizione sociale di Maurizio Landini: l’unico processo politico in campo, al quale si pensava di poter contribuire, per paradosso massimo, portando in dote qualche pezzo del vecchio ceto politico della sinistra radicale. Quella discussione e quella posizione ora appaiono a tutti per quello che erano: un abbaglio clamoroso. In primo luogo Maurizio Landini, che ha chiarito in maniera ormai definitiva che il suo obiettivo non è costruire un nuovo partito ma rafforzare l’opposizione sociale al governo Renzi. Infatti il 21 novembre sarà in piazza. E noi saremo con lui.
In secondo luogo quel che accadrà sabato a Roma. Nasceranno i nuovi gruppi parlamentari della Sinistra italiana. Grazie alla generosità di Sel, che da Human Factor dello scorso gennaio ha proceduto in maniera rigorosa nella direzione individuata, dimostrando nei fatti di essere il baricentro del processo. Grazie a quei parlamentari che hanno deciso di rompere con il Pd e di portare nel percorso la propria esperienza, la propria cultura politica di sinistra e di governo.
E da subito i nuovi gruppi parlamentari saranno megafono delle lotte nel territorio per un Paese migliore: per una scuola pubblica e di qualità, per il lavoro e il reddito, contro le trivellazioni, per la democrazia e in difesa della Costituzione. A gennaio questo processo inizierà a mettere radici con un appuntamento importante, sullo stile di Human Factor. Un appuntamento che metterà a fuoco la cultura politica e le categorie, cioè i fondamentali su cui costruire un edificio solido. E poi le amministrative, sapendo sin da subito che il momento elettorale non potrà essere il banco di prova perché i soggetti politici non sono cartelli elettorali. Ma con la consapevolezza che l’autonomia politica e la capacità di esprimere pratiche di buon governo sono le due coordinate che dovranno guidare le nostre scelte elettorali.
E infine il punto di arrivo, che dovrà vedere, dopo le elezioni amministrative, nascere un soggetto politico vero e proprio, accogliendo anche chi oggi sta scegliendo percorsi diversi. Non una somma di piccoli partiti o di associazioni o di correnti. Non una federazione di piccole forze ossessionate dall’istinto di autoconservazione. Non una confederazione ma un partito. Un partito di popolo con grandi ambizioni, che riconnette la società con la Sinistra e riconcilia la politica con la società. Una cosa seria, insomma, come in Italia non si vede da troppo tempo.
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