Inps, finisce l’effetto incentivi : -12,9% assunzioni e -33% contratti stabili. SI: capolavoro del governo
Forte flessione nel primo trimestre dei contratti a tempo indeterminato, secondo gli ultimi dati dell’Inps. I rapporti di lavoro di questo tipo sono scesi, tra gennaio e marzo di quest’anno, di 162mila, cioè del 33,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Un dato che è da ricondurre al notevole incremento delle assunzioni di questo tipo nel 2015, in corrispondenza con l’introduzione degli incentivi legati all’esonero contributivo triennale.
Nei primi tre mesi del 2016 sono stati stipulati 428.584 contratti a tempo indeterminato (comprese le trasformazioni) mentre le cessazioni, sempre di contratti a tempo indeterminato sono state 377.497 con un saldo positivo di 51.087 unità. Il dato – rileva l’Inps – è peggiore del 77% rispetto al saldo positivo di 224.929 contratti stabili dei primi tre mesi 2015 e risente della riduzione degli incentivi sui contratti stabili. Il dato è peggiore anche del 2014 (+87.034 posti stabili nei primi tre mesi).
Andando ad analizzare il flusso di trasformazioni a tempo indeterminato si nota invece una contrazione del 31,4%. Complessivamente le assunzioni (attivate da datori di lavoro privati) nel periodo gennaio-marzo 2016 sono risultate 1.188.000, con una riduzione di 176.000 unità rispetto al corrispondente periodo del 2015 (-12,9%).
Per i contratti a tempo determinato, nel primo trimestre del 2016, si registrano 814.000 assunzioni, una dimensione del tutto analoga a quella degli anni precedenti (-1,7% sul 2015 e -1,1% sul 2014). Le assunzioni con contratto di apprendistato sono state quasi 50.000, stabili rispetto al 2015. Quanto alle cessazioni, complessivamente risultano diminuite dell`8,8%; per quelle a tempo indeterminato la riduzione è pari al 5,3%.
Nel primo trimestre 2016 sono stati venduti 31,5 milioni di voucher destinati al pagamento delle prestazioni di lavoro accessorio, del valore nominale di 10 euro, con un incremento, rispetto al primo trimestre 2015, pari al 45,6%.
Per il capogruppo di Sinistra Italiana/Sel a Montecitorio Arturo Scotto: «Come per magia ridotti gli incentivi si sono ridotti i contratti. Era una semplice previsione che avrebbe potuto fare anche il governo. Che invece ha preferito dare un po’ di soldi alle imprese senza ottenere in cambio lavoro stabile.Quindi le politiche del governo hanno dato soldi alle imprese e penalizzato i lavoratori costretti ad accettare il caporalato 2.0 dei voucher. Un vero e proprio capolavoro».
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claudio
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Filippo Boatti
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