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Martedì, 8 luglio 2014

Israele dopo le bombe prepara l’azione via terra. Sel: fermare l’escalation militare. L’Europa intervenga

gaza-bomb

Israele ha intensificato le sue attività militari nella Striscia di Gaza, conducendo diversi attacchi aerei nella notte tra lunedì 7 e martedì 8 luglio. I bombardamenti sono stati effettuati in risposta al lancio di decine di razzi da parte di Hamas verso i territori israeliani.  In totale per ora, secondo l’agenzia Maan, le vittime sarebbero 11, alle quali vanno aggiunte però le due dell’ultimo attacco. Molti i feriti. Almeno 17, tra cui una donna e due bambini.

I raid sarebbero stati pianificati, secondo quanto riporta la Bbc, in risposta ai razzi sparati dal movimento islamista palestinese Hamas. «Non tratteremo più Hamas con i guanti», ha detto il primo ministro Benyamin Netanyahu riferendosi all’attuale situazione con la Striscia. «Hamas – ha aggiunto – ha scelto di far salire la situazione e pagherà un prezzo pesante per averlo fatto». Pronti all’offensiva su Gaza – Il premier ha dato ordine all’esercito di prepararsi a una possibile offensiva di terra nella Striscia. Lo ha fatto durante un incontro al ministero della Difesa, fa sapere un ufficiale israeliano secondo quanto riporta Haaretz.

Intanto dalle colonne del quotidiano israeliano, il presidente Usa Barack Obama invita le parti a cessare le violenze, definendo quello attuale “un momento pericoloso” per la regione. Usando un linguaggio dalle sfumature emotive Obama aggiunge, come padre, di non riuscire ad immaginare il dolore provato dai familiari dei tre ragazzi israeliani uccisi e allo stesso tempo di essere rimasto molto colpito dall’insensato omicidio dell’adolescente palestinese.

«E’ incredibile la distrazione con cui gran parte dell’opinione pubblica guarda a quanto sta avvenendo in queste ore in Medio Oriente, come se fosse normale routine e non un fatto di una gravità inaudita che rischia di far precipitare quell’area in una fase di ulteriore instabilità».  Lo afferma il responsabile nazionale Esteri di Sel Arturo Scotto.

«La radicalizzazione delle posizioni sta portando ad un acuirsi del conflitto che infetterà inevitabilmente anche i paesi limitrofi, a partire dal Libano. Israele deve fermare immediatamente l’escalation militare».

Un’Europa senza politica estera ha lasciato un vuoto nel processo di pace israelo-palestinese. Sel, che nel maggio scorso ha svolto una missione in Israele e Palestina, vuole dare il suo piccolo contributo a riallacciare ponti e domani incontrerà l’Ambasciatore Palestinese in Italia, la signora Mai Alkaila, conclude Arturo Scotto.

Commenti

  • francesco

    Israele è uno Stato illegale e governato da criminali. E’ stato concepito fin dalla nascita come avamposto dell’imperialismo USA in Medio Oriente. Da più di 50 anni è impegnato a realizzare il genocidio dei palestinesi e a usurpare i loro territori con la forza delle armi e con la colonizzazione strisciante, ne più ne meno di come fecero i coloni yankee nei confronti del popolo rosso. E’ uno Stato fuorilegge che sputa sul Diritto Internazionale e non ha mai ottemperato ad alcuna risoluzione dell’ONU proprio perchè si fa forte della protezione dei gendarmi del Pianeta anglo-americani.E’ ora che la comunità internazionale levi alta la voce della condanna per restituire giustizia e dignità alla Palestina libera e laica.

  • Leopoldo

    Non fatevi illusioni!!! A Israele non interessa la pace, altrimenti non avrebbe giustificazioni alla sua politica espansionistica rubando continuamente territorio ai palestinesi. Ciò che è maggiormente intollerabile, insopportabile ed insostenibile sono le rappresaglie di stampo nazista nei confronti dei palestinesi. Occorre prendere posizioni chiare ed energiche nei confronti di Israele e degli USA, suo ambiguo e maggiore alleato, ricorrendo anche ad embarghi e sanzioni nei confronti di Israele, mettendolo all’indice come autore di crimini contro l’umanità. Altro che “diritto a difendersi” come sostengono gli USA. Per quanto dicevo prima, c’è una strana coincidenza che la vicenda dei tre ragazzi israeliani sia avvenuta a qualche giorno di distanza dall’incontro in Vaticano tra papa Francesco e i vertici israeliani, per aprire, come abbiamo visto, un improbabile dialogo di pace. Purtroppo ci sono molti episodi nella storia dell’umanità in cui vengono sacrificate vite umane, dalla stessa parte, ignare di servire a scopi nemmeno tanto reconditi. Apprezzo la finestra che SEL ha aperto su questo problema, anche se in altri tempi saremmo stati tutti nelle piazze a manifestare, ma chiedo a SEL più coraggio e più onestà intellettuale per denunciare la subdola politica di Israele nei confronti dei palestinesi e delle tensioni che produce in medio oriente per favorire la sua politica espansionistica sui territori palestinesi.
    Saluti, Leopoldo.

  • alberto ferrari

    Una decina di anni fa scrissi un articolo nel quale sostenevo che le storie del popolo ebreo e di quello palestinese si erano per cosi tanti anni intrecciate che mi sembrava impossibile risolvere la situazione attuale con la creazione di due stati. Perché ogni luogo, ogni collina, ogni fiume ogni villaggio apparteneva alla storia di entrambi i popoli. La sola soluzione mi sembrava dunque quella di una realtà come la Svizzera: tante aree con forte autonomia amministrativa palestinese e/o ebrea ( a seconda della loro storia e popolazione) unite in uno stato di tipo federale che con il supporto ONU garantisse la pace per le diverse realtà che lo componevano. Dopo averlo scritto mi parve, da parte mia, un eccesso di presunzione. Ma dopo pochi giorni la stampa nazionale riportò un lungo articolo di due grandi direttori d’orchestra, di cui uno era Baremboin, che proponevano per le stesse ragioni una soluzione analoga. Resto dell’idea che questa sia ancora la sola soluzione possibile se si vogliono evitare soluzioni, idiote, come quelle riportate dai commenti. Purtroppo la stupidità degli ultraortodossi ebrei e i grandi interessi economici ( finanziamento del terrorismo e contrabbando di armi) che alimentano la ricchezza dei vertici di Hamas, sembrano avere il sopravvento sui tanti ebrei e palestinesi che vorrebbero una soluzione negoziale che garantisca loro una convivenza pacifica. Credo che in questo senso dovrebbero muoversi tutti coloro che vogliono una reale situazione del problema ebreo-palestinese. E in primo luogo lo dovrebbe volere l’Europa e, finalmente battere un colpo.

  • Leopoldo

    Ad Alberto Ferrari,
    si possono anche non condividere le soluzioni nei commenti , ma il fatto che lei le giudica idiote confermano la sua scomposta presuntuosità.

  • alberto ferrari

    francamente mi riferivo al commento di francesco, ma anche il suo….” c’è una strana coincidenza che la vicenda dei tre ragazzi israeliani sia avvenuta a qualche giorno di distanza dall’incontro in Vaticano tra papa Francesco e i vertici israeliani, per aprire, come abbiamo visto, un improbabile dialogo di pace”