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Martedì, 30 settembre 2014

Istat, record disoccupazione giovanile: Uno su due è senza lavoro. E Renzi si preoccupa dell’art. 18…

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I disoccupati tra i 15-24enni sono 710 mila ad agosto scorso. L’incidenza dei disoccupati di 15-24 anni sulla popolazione in questa fascia di età è pari all’11,9%, stabile rispetto al mese precedente ma in aumento di 0,7 punti percentuali su base annua. Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, ovvero la quota dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca, è pari al 44,2%, in crescita di 1,0 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 3,6 punti nel confronto tendenziale. Lo comunica l’Istat.

Il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni aumenta dello 0,2% rispetto al mese precedente mentre diminuisce dello 0,5% rispetto a dodici mesi prima. Il tasso di inattività, pari al 36,4%, cresce di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali mentre diminuisce di 0,1 punti su base annua.

Ad agosto, su base mensile, l’occupazione aumenta tra gli uomini (+0,3%) mentre diminuisce tra le donne (-0,1%). Anche su base annua, l’occupazione aumenta con riferimento alla componente maschile (+0,5%) ma diminuisce rispetto a quella femminile (-0,8%). Secondo i dati Istat gli occupati in Italia ad agosto scorso sono 22 milioni 380 mila, in aumento dello 0,1% rispetto al mese precedente (+32 mila) e sostanzialmente invariati su base annua. Il tasso di occupazione, pari al 55,7%, cresce di 0,1 punti percentuali sia in termini congiunturali sia rispetto a dodici mesi prima. Il numero di disoccupati, pari a 3 milioni 134 mila, diminuisce del 2,6% rispetto al mese precedente (-82 mila) e dello 0,9% su base annua (-28 mila). Il tasso di disoccupazione è pari al 12,3%, in diminuzione di 0,3 punti percentuali in termini congiunturali e di 0,1 punti nei dodici mesi.

Nicola Fratoianni coordinatore di Sel e deputato commenta: «Lavoro e disoccupazione, la realtà supera l’immaginazione. In giornate in cui si parla e straparla di articolo 18, libertà di licenziamento, presunte posizioni ideologiche, arrivano la statistica e la matematica a offrire il quadro della realtà. Per tornare ai livelli pre-crisi servirebbero 2 milioni di posti di lavoro. E cosa intende fare il governo? Garantire una maggiore facilità di licenziamento. Chi è, quindi, che si attesta su posizioni ideologiche?»

Per Maria Pia Pizzolante di Tilt! «Il premier più giovane della storia passa il tempo a discutere di articolo 18 e nuovi contratti mentre l’Istat annuncia che battiamo un nuovo record sulla disoccupazione giovanile: siamo al 44,2% nel giro di un anno, l’Italia ha perso 88mila occupati sotto i 25 anni. Le forze più fresche di un paese in recessione, abbandonate, dimenticate e strumentalizzate. Perchè a loro, come a tutti noi, non servono i dibattiti stantii di questi giorni, servono investimenti, tutele e diritti. Primo fra tutti il reddito minimo garantito. Non si può morire in attesa della buona e piena occupazione quando la tendenza è al lavoro della metà della popolazione più giovane d’Italia. Caro Matteo, a Marta, Giuseppe e tutti quelli che nomini per fare slogan, questi dati confermano che li stai lasciando sempre più soli».