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Giovedì, 14 maggio 2015

La buona scuola è un punto di non ritorno. Facciamoci sentire

studenti11

La comunicazione è importante, altroché! Il potere lo sa e per questo ci mette la faccia. Un bel contratto con gli italiani su una scrivania televisiva o dei gessetti su un’antica lavagna da mandare sul web. Gli strumenti di propaganda possono essere i più diversi e sofisticati, ma non sempre fortunatamente risultano efficaci. E sulla scuola Renzi non è riuscito a convincere nessuno.

Non sono in grado di fare la classifica dei provvedimenti più gravi che ha varato questo Governo. L’elenco è davvero lungo, ma quello che hanno definito la “Buona scuola” rappresenta davvero il punto di non ritorno.

La scuola è stata sempre l’istituzione fondamentale per il futuro del Paese. Anche per questo storicamente l’istruzione per la sinistra è stata il centro del proprio agire politico. Oggi il Partito della nazione si appresta ad asfaltare anche questa idea e questa istituzione.

La mia generazione, ingenuamente, credeva che avrebbe potuto insegnare le proprie passioni grazie al frutto dei propri studi universitari: filosofia, storia, arte, matematica… Oggi ricevo mail e telefonate disperate: di chi da qualche tempo aveva iniziato a fare qualche supplenza e sa che non lavorerà più, di chi era riuscito a non lasciare il sud e che, arrivato a 40 anni, se vuole lavorare deve abbandonare tutto quello che ha costruito, di chi guarda con orrore alla possibilità che un dirigente scolastico possa decidere il suo destino.

Domani inizierà la discussione in Parlamento. Noi daremo il massimo come sempre, ma abbiamo bisogno anche di voi. Fatevi sentire: questa battaglia non possiamo perderla.

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