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Martedì, 18 febbraio 2014

La nostra discussione e la strada verso la Conferenza di organizzazione

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Nel dibattito seguito alla pubblicazione sul sito nazionale delle decisione assunte dall’Assemblea Nazionale di Sel del 15 febbraio, si colgono preoccupazioni e perplessità e anche critiche riguardanti le regole del partito e la ratio con cui alcune di tali scelte sono state prese. Preoccupazioni e critiche del tutto legittime, non c’è nella da aggiungere a questo proposito, anche perché Sel sconta, dal primo congresso ad oggi, un’inadeguata discussione sui temi non solo della forma partito ma della natura del partito, dell’ “essere partito”: che cos’è un partito, per giunta di sinistra e a vocazione ecologica, nell’epoca dell’implosione in Italia del sistema dei partiti, del cupio dissolvi che agita il “più grande gruppo misto del Parlamento” come io chiamo il Pd, dell’indebolirsi fino alla sparizione di ogni tensione al cambiamento, e altro potremmo aggiungere?

Discussione non solo inadeguata quella sviluppatasi dentro Sel in questi anni, attraversata al suo interno da filiere di pensiero e tentazioni politiche diverse, spesso divaricanti, non solo sul piano della teoria ma forse soprattutto della prospettiva politica. Positivamente il congresso da poco conclusosi ha deciso la convocazione entro l’anno in corso di una Conferenza organizzativa che, personalmente, auspico possa essere un vero percorso “costituente”, un contributo importante al dibattito più generale, un impegno “civico”, segnato dalla nostra cura a ridare forza e dignità alla politica, segnato quindi non dalla riproposizione di quanto già acquisito fino ad oggi nel dibattito interno ma organizzato e vissuto come un momento di reale confronto con interlocutori ed esperienze diverse e soprattutto dacendo i conti con tematiche che hanno a che vedere con la questione partito ma anche la trascendono, ponendola su un terreno rispetto a cui non è né facile né utile rispondere con le formule.

Penso alla crisi della rappresentanza democratica, di cui i partiti sono stati il dominus in tutti i sensi ma che hanno anche contribuito, in Italia in modo particolare, a mandare in malora. Penso allo scollamento tra politica e popolo, che chiama in causa i partiti, tutti, ognuno a modo suo, per ragioni, modalità, diciamo anche spirito diversi ma con comuni, forti responsabilità.

L’articolo 49 della Costituzione è entrato nel dibattito anche di Sel solo in riferimento al finanziamento pubblico e alle regole di trasparenza necessarie. Ma quell’articolo è denso di spirito civico, delinea un’idea straordinaria del rapporto tra lo Stato e i suoi cittadini, tra il potere costituito e la tensione costituente dal basso che una moderna democrazia, nel mondo dei cambiamenti globali, intrinsecamente dovrebbe prevedere, tutelare, garantire. Idea che quell’articolo suggerisce, in qualche modo prevede, e invece è andata persa e trova nelle forme della politica “antisistemica punto e a capo” i canali di espressione, rappresentazione e rappresentanza. Come il M5S, che è davvero inutile esorcizzare, per il semplice fatto non solo che è inutile e sterile ma che il loro successo dovrebbe far capire a chi li critica – e doverosamente sul piano politico lo fa – che c’è solo da essere capaci di dare risposte diverse, di un diverso modo di rispondere alle questioni che stanno alla base del successo di quel movimento.

Giorgio Airaudo ha sì o no la tessera di Sel per entrare nel coordinamento nazionale? E’ una delle domande posta in qualche intervento seguito al report dell’Assemblea. Personalmente non lo so. So solo che Airaudo viene da una grande storia, ha competenza, esperienza, riferimenti importanti. Valore politico, serietà umana. Se fino a ieri si dichiarava indipendente e oggi sta nel coordinamento, vuol dire che ha fatto una scelta, che per Sel è una ricchezza in più. Io ne sono contenta. La scelta viene prima della tessera o no? E’ un tema serio, in relazione a quanto ho scritto sopra.
Se Airaudo non ce l’ha ancora, la prenda ovviamente. Rapidamente. Perché le regole si possono cambiare ma cambiarle, ovviamente, è di competenza di chi è preposto a farlo.

 

Commenti

  • Gabriella

    Bella l’analisi di Elettra Deiana nella quale mi riconosco pienamente, come condivido il suo giudizio sulla presenza di Airaudo nel coordinamento nazionale. Airaudo è una risorsa importante per Sel e sinceramente se vuole rimanere indipendente non cambia nulla per me e penso per tanti altri. Lo Statuto è fondamentale nella vita di un partito ma si può cambiare. Non so chi ha sollevato questo problema ma vorrei dire a questi compagni che forse Sel ha altre cose di cui occuparsi e preoccuparsi.

  • Giuseppe

    Condivido. Però mi chiedo SEL ha un capogruppo alla Camera dei Deputati? Oggi ho letto le dichiarazioni del deputato Melillo riportate da Repubblica. Insomma VOGLIAMO TENERE IN VITA E FAR CRESCERE SEL NELLE PIAZZE NELLA SOCIETA’ E NELLE URNE?? Se qualcuno ha nostalgia di Bassolino o se qualche altro che non è stato capace di candidarsi in SICILIA creando non poco disagio , per usare un eufemismo, per poi candidarsi come capolista in Lombardia. Se vogliono prendere una strada diversa da quella espressa dal Congresso lo dicano apertamente e si assumano le loro responsabilità. Non è giusto lasciare tutte le incombenze a Nichi, che certamente ha ragione quando dice che non siamo in vendita e non ambiamo alla poltrona per la poltrona se non c’è un progetto condiviso. Come ci convocammo al Marriot a Firenze nel 2010 e a Riccione recentemente,
    possiamo anche prendere ognuno la propria strada. Forse eravamo più uniti e più credibili quando non avevamo niente a livello parlamentare, regionale, comunale ecc. Quindi o si prende atto che siamo un partito in cui certamente si discute e si dibatte anche animatamente per questioni politiche, sociali ed ideali e poi ci si indirizza su una “strada giusta” oppure tutti a casa e ognuno prenda la sua strada.
    AIRAUDO è una risorsa a differenza di chi se ci fossero le preferenze non lo voterebbero neanche i compaesani (già sperimentato).

  • Maurizio

    Ad ogni modo, tanto per dire, a me la tessera del 2013 ancora non è arrivata.

  • Maurizio

    Aggiungo: nella conferenza si discuta anche di cose all’apparenza “terra-terra”: quanto rimettono i parlamentari e gli eletti in generale al partito; quanta quota parte va alle federazioni provinciali, regionali e alle sezioni; quanti dipendenti abbiamo; quante sezioni abbiamo; aumentare il numero delle sezioni, magari mandando funzionari (perché no, anche gli assistenti parlamentari, sono pagati anche per curare i rapporti col territorio) nei paesi dove non siamo presenti; avere una testata, anche solo online, ma che permetta un maggiore collegamento fra i vari livelli del partito; chiarire la posizione di alcuni eletti grazie a noi come sindaci, consiglieri e parlamentari; formazione continua dei quadri dirigenti e dei nuovi quadri, per non lasciare “buchi”. Spero che la conferenza non sia la solita chiacchierata trita e ritrita.

  • battistino

    Melilla ha smentito tutto con unan ota direi graffiante edovutamente sarcastica, non leggete Repubblica,

  • mariosi

    Siamo alle solite:si ha l’impressione che per molti,passato un periodo ovvio non molto formale,Sel rappresenti una specie di ascensore da prendere se conviene,senza troppe formalita’.Inserire persone senza obbligo di adesione e’ chiara follia.
    Per molto meno il movimento 5 stelle tiallontana dal meet up.Cioe’ ti dice;:queste sono le regole,(altrimenti) tutti siamo utili e nessuno indispensabile:cio’ deve valere per ognuno e non solo per Airaudo.
    Altrimenti: entro se e fin quando mi fa comodo! Ma che Bravi!
    E che tonti gil altri!