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Venerdì, 17 aprile 2015

La nostra Politica Estera e di Difesa non può essere decisa dalla passerella alla Casa Bianca del Premier

Roma: incontro Renzi-Obama a Villa Madama

A quanto si apprende dalla stampa, il premier Renzi, durante la visita al Presidente Obama, si appresterebbe ad impegnarsi per il prolungamento italiano della missione ISAF in Afghanistan, oltre a considerare l’impegno diretto dell’Italia nell’attuazione di un blocco navale al largo delle coste libiche.

Chiediamo per questo che la Ministra Pinotti ed il Ministro Gentiloni vengano immediatamente a riferire in Aula circa le reali intenzioni del Governo, ritenendo inconcepibile un comportamento del genere, che esautora completamente il parlamento da decisioni delicate e fondamentali di Politica Estera e Difesa.

Il nostro impegno in Afghanistan, così come previsto dal Decreto Missioni appena approvato anche al Senato, ha come termine ultimo il settembre di questo anno.

Invece si sta paventando la possibilità, per rispondere alle richieste unilaterali americane, di prolungare la nostra presenza (che consta di almeno 750 uomini), almeno fino alla fine del 2015 se non oltre.

Per quanto riguarda la Libia invece, il nostro appoggio concreto al blocco navale della Libia, richiesto ripetutamente dal generale Khalifa Haftar, capo delle forze armate libiche schierate al fianco del Governo riconosciuto di Tobruk, sarebbe una libera e forzata interpretazione della Missione Mare Sicuro, presente nel Decreto Missioni senza dettagli precisi di regole di ingaggio e senza esplicitazione della sua reale funzione. Inoltre rappresenterebbe l’ennesima giravolta del Governo, che predilige l’approccio di stampo militaristico (dietro lo scudo dei presunti interessi nazionali) a discapito della diplomazia e di quello che invece dovrebbe essere il nostro ruolo. Cioè quello di registi di un processo di pacificazione che parta dal dialogo fra i due Governi riconosciuti in Libia.

La nostra Politica Estera e di Difesa, con decisioni che avranno ripercussioni sulla intera stabilità del mediterraneo per almeno i prossimi trenta anni, non può e non deve essere decisa nella passerella alla Casa Bianca del Premier, ne tantomeno dagli Stati Maggiori nel chiuso delle loro stanze.

*Capogruppo Sel Commissione Difesa

Commenti

  • francesco

    Bisogna dirla tutta, e senza fronzoli.
    Renzi si è recato a Washington per prendere ordine dal suo puparo d’oltreoceano.
    Dovrà sottoscrivere e rinnovare l’impegno dell’Italia a sostenere l’ “esportazione della democrazia” dello zio Sam in Afghanistan, Iraq, Siria, Iran, Libia, Ucraina, Yemen e altri futuri teatri di guerra per affermare la gendarmeria planetaria a stelle e strisce. Paradossalmente, proprio in un momento in cui il Presidente ceco Milos Ziman ha messo in riga l’ambasciatore USA che ha osato criticarlo per la sua partecipazione alla parata di Mosca per la vittoria contro il Nazi-fascismo. E mentre il leader ungherese Vktor Orban contrasta con vigore la politica americana circa il gasdotto con la Russia e le sanzioni economiche.
    Evidentemente c’è differenza di stile e di statura, morale e istituzionale.
    Matteo Renzi, segretario acclamato del Partito Democratico (erede del filo-atlantico Enrico Berlinguer) da rottamatore ad amatore in rotta…

  • Peppe Parrone

    A parte la battuta che non condivido su Berlinguer, tutto il resto può essere condivisibile.
    Io penso però che la visita di Renzi in America si possa inquadrare anche nel tentativo di accreditarsi il consenso di qualche super loggia massonica, e non mi stupirei più di tanto se il suo ingresso dovrebbe essere nella Three Eyes, una delle logge più aristocratiche e reazionarie esistenti, alla quale l’ex presidente della repubblica Giorgio Napolitano è stato affiliato fin dal 1978.

  • massimo gaspari

    disse, e offri’ le primizie agl’immortali;
    indi, libato il fiammeggiante vino,
    al distruttor di fortezze Ulisse
    egli rimise il calice tra mano
    e innanzi alla sua parte anch’ei sedette.

  • francesco

    Quella su Berlinguer non è una battuta, bensì un’amara constatazione.
    Scelse proprio di collocarsi sotto l’ombrello della NATO e lo attesta un’intervista a Giampaolo Pansa per il Corriere della Sera, il 10 giugno 1976:
    “Io voglio che l’Italia non esca dal Patto Atlantico …mi sento più sicuro stando di qua”.
    Ma il motivo vero è che il PCI voleva accreditarsi come Partito di governo, per cui riteneva necessario ingraziarsi i favori dei padroni a stelle e strisce.A quanto pare, gli eroi non sono tutti giovani e belli…

  • Alessiox1

    Voi odiate i militari, voi volete distruggere le forze armate italiane , quello che voi chiamate stile militaristico non è altro che il nostro sacrosanto diritto di difenderci ed esistere descritto chiaramente nella costituzione nel articolo 52 e se l’isis riuscirà ad arrivare in italia sarà proprio grazie a voi.

  • francesco

    L’Italia non corre alcun rischio per la semplice ragione che è una “colonia degli americani”.
    L’Isis è nata da una costola di Al Qaida, inventata, finanziata e armata dagli USA che l’ha usata per destabilizzare quei Pasesi definiti “Stati canaglia”(come Afghanistan, Libia, Siria,Iran) perchè non si piegano al dominio dei gendarmi a stelle e strisce.Ma il diavolo fa le pentole e non i coperchi, per cui succede qualche volta che i gruppi terroristici sfuggano di mano ai pupari…
    Scongiurare le guerre è un dovere di tutti, così come è un dovere isolare quei militari che la evocano per difendere gli interessi delle classi al potere.

  • Luca

    Io non odio i militari, ma penso che una politica degna di questo nome debba mirare a renderli inutili, anticaglie obsolete, oggetti del passato da rinchiudere nei musei. Penso che quando i bambini si stupiranno a vedere le armi durante le visite guidate avremmo fatto una deciso passo avanti verso la vera civiltà del rispetto e dell’accoglienza verso tutti. Capisco che è una cosa che lei non comprende, perché mina le credenze di odio verso il diverso come pericolo che ogni giorno le propinano certi personaggi di bassa Lega. La compiango . Può ancora cambiare idea prima che i posteri facciano vedere che lei è dalla parta sbagliata della storia.

  • Alessiox1

    Le armi ci sono sempre state e sempre ci saranno e forse lei dovrebbe prendere spunto da nazioni come la svizzera che nonostante non sono in guerra da decenni hanno ancora delle forze armate , avere delle forze armate è un segno di indipendenza da altre nazioni , cioè se noi prendiamo un terrorista palestinese e non lo diamo agli israeliani loro se lo possono venire a prendere con la forza se non abbiamo un esercito, e poi se i terroristi fanno partire un aereo cargo pieno di esplosivo da fare schiantare su qualche palazzo come li fermiamo? con l’aeronautica militare , e poi se non ci fossero delle forze armate si romperebbe l’equilibro che regola la pace in europa e fra l’europa e la Russia, tralasciando che in questo paese anche i carabinieri sono militari , e poi cosa c’entra l’accoglienza le faccio notare che un numero enorme di migranti è stato salvato grazie ad unita della marina militare e che in libano pure quelli di hezbollah ci hanno ringraziato per il nostro lavoro cosa che quelli di SEL e del M5S non hanno mai fatto e mai faranno.

  • Alessiox1

    Ma Assad non la pensa proprio cosi e lui di certo non è un filo-occidentale sono stati paesi arabi come la Turchia,l’Arabia saudita il Qatar ed altri ad alimentare questi gruppi estremisti che poi gli sono sfuggiti di mano , dimentichi che anche Erdogan voleva bombardare Assad mentre Kerry per esempio molti anni fa ha persino cenano con Assad e consorte , e comunque sul come combatterli USA e Russia nelle loro differenze la pensano uguale l’unico terrorista buono e un terrorista morto certo gli USA usano i navy seals i Russi gli Specnaz.