La proposta di legge proporzionale dei grillini è una truffa.
Tutti i giornali, con una dose di ignoranza incredibile, parlano della svolta proporzionalista del M5S in materia elettorale.
Non si tratta di nessuna svolta visto che il M5S ha presentato da molti mesi questa proposta di legge che prevede una proporzionale applicata in collegi piccoli con effetti disastrosi dal punto di vista della rappresentatività delle liste, cioè della effettiva proporzionalità dei seggi attribuiti.
Fino al 1994 in Italia era vigente una legge elettorale proporzionale senza soglie di sbarramento, che attribuiva i quozienti pieni nelle grandi circoscrizioni regionali e i resti in un collegio nazionale.
Questo meccanismo elettorale, veramente democratico, ha consentito anche a piccoli partiti, come il PRI, il PLI, il PSIUP , il PDUP, Democrazia Proletaria, il Partito Radicale di essere rappresentati in Parlamento e con essi milioni di elettori di queste minoranze.
Nella proposta del M5S invece la proporzionale che si vuole applicare è una truffa perché attribuisce i seggi in piccole circoscrizioni senza nessun recupero dei resti dei piccoli e medi partiti in un collegio nazionale.
Praticamente siamo in presenza di un sbarramento reale dell’8-10% che priverebbe milioni di elettori di una rappresentanza in Parlamento. Sarebbe un vero cannibalismo elettorale ai danni dei partiti piccoli e medi con un premio di “maggioranza” incostituzionale a favore di PD, M5S e centrodestra.
La superficialità dei giornalisti (e la malafede dei grillini) nel comunicare in modo ingannevole la proposta falsamente proporzionale del M5S ci fa capire come il fine dell’informazione non è la verità, ma la propaganda.
Resto dell’avviso che la legge elettorale proporzionale vigente nella prima Repubblica era un’ottima legge che ha consentito sia la governabilità che la rappresentanza.
Non deve ingannare l’alto numero dei governi, perché la stabilità era comunque determinata dalla centralità della DC e poi del centrosinistra.
La legge Mattarella non attribuiva premi di maggioranza, si basava su un mix del 75% dei parlamentari eletti nel collegi uninominali e del 25% con la proporzionale. Era un buon compromesso e ha funzionato complessivamente bene.
Il Porcellum invece prevedeva un abnorme e incostituzionale premio di maggioranza che con l’Italicum è stato riproposto in un contesto peraltro peggiorato dalla riforma costituzionale .
Occorre dunque tornare ad una legge elettorale in cui rappresentatività e governabilità trovino un equilibrio nell’ambito del principio costituzionale dell’uguaglianza del voto dei cittadini.
Senza trucchi, come purtroppo fanno sia l’Italicum che la proposta di legge del M5S.
Non è il Governo che deve avanzare una proposta, perché sarebbe una forzatura come purtroppo ha già fatto Renzi imponendo il voto di fiducia sull’Italicum.
Spetta però al PD, cioè al partito di maggioranza, proporre subito al Parlamento una proposta di nuova legge elettorale su cui le varie forze politiche devono confrontarsi per trovare una mediazione.
È’ finito il tempo delle furbizie e dei tatticismi. Solo attraverso il dialogo tra ispirazioni diverse è possibile uscire dal vicolo cieco della delegittimazione reciproca.
La democrazia è compromesso e le regole devono essere scritte insieme.
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Enrico Matacena
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