La scelta coraggiosa del giovane Alexis
Appena ricevuto l’incarico per formare il nuovo governo, Tsipras ha fatto due cose per niente formali: è andato a Kesarianì, dove, nel 1944 200 partigiani greci furono fucilati da fascisti e nazisti, e si è rifiutato — primo presidente del consiglio nella storia del paese – di baciare la Bibbia e inginocchiarsi davanti al capo della Chiesa Ortodossa. Tanto per chiarire gli equivoci che avrebbero potuto nascere sulla scelta compiuta: l’accordo con Panos Kammenos, leader di Anel, i greci indipendenti fuorusciti da «Nuova Democrazia», 13 deputati decisamente di destra e ossequienti alla religione.
Equivoci infatti nell’immediato ce ne sono stati. Quando la notizia della decisione ha cominciato a diffondersi ero ancora ad Atene e ho così potuto condividere con qualche compagno di Siryza le reazioni all’accaduto. Inutile negare: sorpresa, imbarazzo, anche incomprensione. Peggio quando ho incrociato gli italiani della Brigata Kalimera che si erano attardati a rientrare in patria dopo la festosa nottata di domenica. Dio mio, il patto del Nazareno?
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nino
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massimo gaspari
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Luca