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Giovedì, 17 luglio 2014

La sinistra può e deve interrogarsi ancora e un altro orizzonte possibile

Sinistra Ecologia Libertà è viva e vegeta, ma scossa dalle motivazioni di chi ha preferito abbandonare l’idea di una sinistra come spazio politico da coltivare al di fuori del PD e da quelle di chi resta comunque per far vivere ancora questa comunità politica. Non condivido, anche se sono legittime le ragioni di chi lascia, le considero una resa a quell’idea della inutilità di una sinistra fuori dal PD, incapace di incidere, di scalfire quello che è dato. Mentre di fatto è nella cieca adesione al più forte, all’omologazione che risiede l’ininfluenza politica della sinistra. Le ragioni della sinistra si spengono tra l’esodo e la resa. Per questo chi resta oggi ha un grande compito, utile nel suo essere opposizione in Parlamento, scomodo per gli opportunisti , ma necessario per interpretare i bisogni delle persone.

Infatti tra le diverse ragioni interne ci sono quelle delle persone, quelle che dovremmo incontrare tutti i giorni e rappresentare da sinistra. Questi soggetti sociali ci percepiscono, ma non sentono la sinistra politicamente nei loro luoghi di sofferenza. Per questo credo che SEL non possa essere travolta dal cinismo del tempo o spegnersi in un mero gesto di opportunismo di quelli che lasciano, ma anche di quelli che restano. La sinistra può vivere solo oltre gli egoismi di ognuno. Difronte a noi si apre l’appuntamento del semestre italiano al Parlamento europeo e SEL, non può scindere la prospettiva nazionale da quella europea, può e deve riconquistare lo spazio occupato dai nazionalismi alla le Pen, dalle forze xenofobe come la lega, e dai diversi populismi, quel campo abbandonato dal PSE che nella logica delle larghe intese ha scaricato le politiche di austerità sulla povera gente. La sinistra può e deve interrogarsi ancora, ricercare un altro orizzonte possibile a quello dato dal capitalismo finanziario, senza farsi trovare disarmata al cospetto della deriva autoritaria e totalizzante del Renzismo che assorbe e plasma le larghe intese e il centro sinistra in un corpo indistinto.

La sinistra si rigenera solo incontrando i conflitti sociali quelli che nascono dal basso, se offre una prospettiva diversa dalla Riforma Fornero, dal Decreto Poletti, dall’attuale Riforma dello Stato, dal Fiscal compact. La sinistra vive se coltiva nel suo orizzonte politico: la difesa dei beni comuni, della scuola pubblica, dei diritti, della sanità pubblica contro le privatizzazioni, il tema delle disuguaglianze, della povertà, dei migranti, delle relazioni europee e internazionali. In questo spazio SEL deve trovare le sue ragioni, ricercare, senza smettere di incontrare le sofferenze dei soggetti sociali più deboli, ma anche farsi contaminare. Coalizzarsi con le forze sociali, piuttosto che chiudersi esclusivamente in una formula elettoralistica, mentre tutto si modifica sotto i colpi incessanti della crisi economica e sociale. Solo se la sinistra è anche quella che sa indicarti un’altra strada quando tutti vanno nella stessa direzione, quella che quando tutto naufraga riesce con la lucidità e il sogno a non farti affogare, quella che non abdica al sogno del cambiamento, solo se è questa, allora si che vale la pena ancora una volta appassionarsi. E’ questa la sinistra di cui si ha ancora bisogno.

*Assemblea nazionale SEL

 

Commenti

  • alberto ferrari

    “al cospetto della deriva autoritaria e totalizzante del Renzismo” scusate … ma di che cosa stiamo parlando? dello stesso PD con il quale stiamo dando via alle primarie del centrosinistra in Puglia?.