La visita al campo profughi di Aida
Siamo venuti al campo profughi Aida a Gerusalemme per incontrare il Comitato di resistenza non violenta. Il campo di Aida, che oramai è stanziale, contiene 7/8 mila persone tra cui circa 2500 tra bambini e adolescenti, vede ancora una presenza delle Nazioni Unite con un centro sanitario e una scuola. Ma nonostante tale presenza, Israele agisce impunemente. La scuola UN viene spesso aggredita dalle forze militari o di polizia israeliane, con lancio di lacrimogeni all’interno e si sono verificati anche tiri verso le finestre con proiettili di gomma. L’unica risposta data a tale comportamento da parte delle UN è sta quella di blindare le finestre con pannelli di cemento.
Siamo arrivati mentre era in atto un’incursione da parte delle forze di polizia israeliane che sono entrate da un portone del muro nell’area palestinese, aprendo con un fitto lancio di lacrimogeni. In poco più di mezz’ora sono stati sparati oltre 50 lacrimogeni, rendendo l’aria irrespirabile. Volevano prendere un bambino di 8/9 anni che si era permesso di lanciare sassi contro il muro. Contro il muro!
Queste incursioni sono all’ordine del giorno. L’incontro doveva svolgersi nel loro centro di aggregazione ma era intasato di gas, siamo dovuti andare in una casa privata dove tra l’altro ci è mostrato un video girato ieri sera dove i militari giuravano morte ai palestinesi e si definivano “esercito di occupazione”.
La scuola UN viene spesso aggredita dalle forze militari o di polizia israeliane, con lancio di lacrimogeni all’interno e si sono verificati anche tiri verso le finestre con proiettili di gomma.
L’unica risposta data a tale comportamento da parte delle UN è sta quella di blindare le finestre con pannelli di cemento.