L’amianto non va in prescrizione
L’amianto non va in prescrizione. La sentenza della Prima sezione penale della Cassazione lascia sgomenti. Non è possibile che arrivati al terzo grado di giudizio, come nel gioco dell’oca, si ritorna all’inizio. Con il verdetto pronunciato dalla Cassazione, si cancella tutto: non ci sono colpevoli e vengono annullati anche i risarcimenti, disposti in appello, a favore di centinaia di vittime dell’amianto, nell’ambito del processo eternit. Questa sentenza sconcertante, è peraltro l’ennesimo drammatico capitolo riguardante l’amianto.
Ancora oggi, nel nostro Paese, le stime parlano di 800/1.000 persone morte ogni anno per patologie asbesto-correlate. Il 18 giugno 2014 la Camera ha approvato delle mozioni parlamentari, presentate in occasione della giornata internazionale in memoria delle vittime causate dall’amianto, che impegnavano tra l’altro il governo ad estendere le prestazioni previste dal Fondo per le vittime dell’amianto, non solo a coloro che abbiano contratto una patologia asbesto-correlate per esposizione professionale all’amianto ma anche ai familiari delle vittime o a coloro che comunque pur non lavorando direttamente con l’amianto siano stati comunque esposti avendo poi contratto tali patologie. Ad oggi non abbiamo notizie circa le azioni del governo su questo tema, e per questo abbiamo inviato una lettera alla Presidente Boldrini perché si adoperi affinché il Governo renda una informativa urgente al Parlamento. E’ comunque urgente sottrarre alla prescrizione i reati di disastro ambientale.