Landini: «Il punto non è con chi, ma come vado in Europa»
«Dobbiamo assumere i principi della nostra Costituzione per portarla in Europa per costruire un’Europa sociale che oggi non c’è. E il punto non è con chi sto ma come ci vado in Europa». Lo ha detto il leader Fiom Maurizio Landini nel suo intervento al Congresso di Sel, che ha proposto la sua ricetta in contrapposizione con quella della società finanziaria statunitense Jpmorgan, che ha consigliato alle nazioni europee di liberarsi delle Costituzioni antifascistie. «Il punto vero – ha detto Landini, sommerso dagli applausi dei 900 delegati del congresso di Sel in corso a Riccione – non è la Costituzione contro la finanza, ma la finanza contro la nostra Costituzione. È questo il contributo vero che dobbiamo dare».
«Qualsiasi processo di trasformazione – ha proseguito Landini – o fa i conti di un’Europa sociale o non ha alcuna possibilità di essere affrontata. Oggi siamo di fronte non solo crisi della politica, ma anche di appartenenza. Essere di destra o di sinistra, se fai le stesse politiche, non cambia nulla».
Secondo Landini, occorre partire da «un punto d’analisi decisivo», cioè della preoccupazione sulla «crescita del malessere sociale, del rischio dell’affermarsi di quelle idee dove il mercato ha un valore assoluto e l’impresa ridisegna tutti i rapporti» consapevoli che «non siamo di fronte a una semplice crisi, ma ad un processo mai vissuto prima in queste dimensioni.
Alla situazione di come eravamo prima – ha osservato Landini – non torneremo più». Ed è «l’assenza di una politica europea che metta al centro il lavoro che siamo arrivati a questa situazione». Landini ha quindi riconosciuto che «non esiste oggi un sindacato europeo all’altezza dei problemi che ci sono». E in Italia, in questei anni, la crisi è stata utilizzata per modificare radicalmente il sistema dei diritti« dei lavoratori.
Ecco perché «ci sono dei trattamenti minimi che devono garantiti non solo dai contratti ma anche dalle leggi, un reddito minimo di cittadinanza».