Legge di stabilità, dove sei? Sel: Renzi non prenda in giro Parlamento e italiani
La Legge di Stabilità, partorita il 15 ottobre dal consiglio dei ministri resta ancora una sconosciuta. Ieri pressato dalle opposizioni che per tutta la giornata di martedì hanno parlato di “manovra fantasma”, il premier Renzi si è affrettato a comunicare con un lungo post su Facebook in cui, oltre a fare retromarcia sulla tassazione per ville di lusso e castelli, aveva annunciato l’arrivo della manovra in Parlamento per la giornata di oggi, mercoledì.
Ma a quanto pare si è “scordato” un passaggio fondamentale: quello del Quirinale. Da alcuni giorni gli uffici sono in attesa della manovra, ma ad oggi non ve ne traccia. E considerando che sarà necessaria una lettura integrale degli oltre 60 articoli per verificare la tenuta complessiva dell’impianto e delle coperture. I tempi? Di solito non meno di due giorni, ricorda chi ha dimestichezza con queste prassi. Di certo, non una lettura sbrigativa di un paio d’ore.
Insomma, ammesso che la legge arrivi effettivamente al Quirinale in giornata, prima di giovedì pomeriggio, o più probabilmente di venerdì il testo non sarà disponibile per approdare al Senato. Lì l’esame in commissione dovrebbe iniziare solo martedì 27 ottobre a causa di una serie di votazioni in Aula.
«Ieri Renzi via Facebook ha fatto sapere agli italiani che la legge di Stabilità non era ancora stata presentata ufficialmente alle Camere e che sarebbe stata presentata oggi. Il tutto a quasi una settimana dalla sua approvazione in Consiglio dei ministri. E’ un fatto grave che dopo sei giorni ne’ il Senato, ne’ la Camera ne’ il Quirinale abbiano ancora il testo. Renzi la smetta di prendere in giro gli italiani e le istituzioni e tiri fuori le carte». Così il capogruppo di Sel alla Camera Arturo Scotto.
E sul contante i fautori dei 3mila euro continuano a difendere la loro scelta. «Ancora oggi esponenti del Partito Democratico e del governo come Gutgeld giustificano l’aumento a 3mila euro dell’utilizzo del contante, con il rilancio dei consumi. Solo una cosa. I consumi in Italia sono fermi per una ragione molto semplice, che non mi pare così difficile comprendere: stipendi e pensioni degli italiani sono fra i più bassi in Europa». Lo afferma Nicola Fratoianni, coordinatore nazionale di Sel. «E poi – conclude il parlamentare – è davvero difficile immaginare che un lavoratore dipendente giri con 3mila in contanti in tasca».
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Edoardo Trotta