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Giovedì, 22 ottobre 2015

Legge di stabilità, Scotto: il testo non è ancora al Quirinale, lo stanno riscrivendo

Renzi-Boschi

«Eduardo De Filippo scrisse una commedia straordinaria: “Questi fantasmi”. Siamo davanti a un manovra che non c’è, ancora oggi il testo non è arrivato sulla scrivania del Presidente della Repubblica, sappiamo che lo stanno riscrivendo, probabilmente sarà diverso da quello che il Consiglio dei ministri ha varato. Ci troviamo di fronte a un caos istituzionale senza precedenti». Ne è convinto il capogruppo alla Camera di Sel Arturo Scotto che, in una video-intervista ad Askanews, critica le forme e i contenuti della legge di stabilità, compreso l’annunciato abbassamento delle tasse.

«Siamo per l’abbassamento della pressione fiscale, ma siamo per la progressività – puntualizza Scotto -. Quando sento il premier che dice meno tasse per tutti, aggiungendo con un sorrisetto berlusconiamente, mi viene in mente una vecchia massima di von Clausewitz che la guerra è la continuazione della politica con altri mezzi: ecco talvolta sembra che il renzismo sia la prosecuzione del berlusconismo con altri toni».

Scotto cita l’abolizione della tassa sulla prima casa. «Mi spiego: tu puoi togliere la tassa sulla prima casa ma non a quel 10% di contribuenti al top, che versano di più, che versano circa il 37% della Tasi e che potrebbero pagare la tassa sulla casa – prosegue -, la devi togliere a chi non la può pagare, a chi davvero potrebbe contribuire a una crescita dei consumi. Se io togliessi la tassa sulla prima casa al 90% dei contribuenti e la lasciassi a quel 10% che può pagarla ci sarebbero un miliardo e mezzo circa di euro che potremmo investire nella lotta alla povertà, magari per una misura universale sul reddito che è un tema che in questo paese esiste e che in tutta Europa è già realtà»

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