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Mercoledì, 25 giugno 2014

Lettera alle Compagne e ai Compagni di Sinistra Ecologia Libertà di Brescia

Care Compagne, cari Compagni,

il nostro Partito sta attraversando il momento più difficile della sua giovane storia. Le dimissioni di una parte importante del gruppo Parlamentare sono l’epilogo di una storia annunciata. Sono il risultato di un congresso nazionale che non ha saputo fare sintesi tra aspirazioni e prospettive diverse.

Non posso esimermi nell’evidenziare come questa sia, prima di tutto, una crisi ai vertici. Una crisi che nasce e si sviluppa tra il gruppo parlamentare è la dirigenza nazionale.

In questi ultimi mesi, noi militanti, abbiamo assistito ad una discussione tutta verticistica, attraverso la lettura dei giornali. In nessun nessun momento si è voluto veramente coinvolgere la base del nostro partito nel dibattito in corso.

Una vicenda che, almeno per quanto riguarda la federazione bresciana di SEL, è stata vissuta quasi con fastidio perché non sentita come un elemento prioritario.Forse è questo uno degli aspetti più dolorosi dell’intera storia: l’isolamento che tutti noi abbiamo vissuto in questi ultimi mesi.

Abbiamo assistito impotenti ad una serie di eventi, fino ad arrivare all’uscita dal Partito di elementi importanti del gruppo parlamentare, senza che nessuno – compresa la dirigenza nazionale di SEL – sentisse la necessità di portare la discussione nelle sedi più consone: i circoli e le federazioni.

Non stiamo vivendo una scissione ma la scelta autonoma di un gruppo di parlamentari che legittimamente decidono di intraprendere una nuova strada.

A tutti i compagni che hanno lasciato o stanno lasciando il partito vorrei solo ricordare che le battaglie si vincono combattendole e non ritirandosi – perché di questo si tratta: di una resa – e che ciò che sembra perduto, tra qualche tempo potrebbe non esserlo più.

I congressi si vincono e si perdono e non è con la fuga che si mitiga la rabbia che nasce dalla sconfitta. Un partito, quando lo consideriamo nostro, è tale anche quando la maggioranza decide di intraprendere percorsi differenti da quelli da noi auspicati. Nostro compito tentare di modificare questo percorso con l’impegno e la buona politica.

Siamo davanti ad una resa, quella di chi sta lasciando il partito, che si ripercuoterà su tutte le compagne e i compagni che in loro hanno creduto. Nelle donne e uomini che gli hanno votati e sostenuti. Una resa ed un abbandono, di questo si tratta. Su questo devono riflettere e trarre le proprie conclusioni. Su questo devono definire le loro decisioni future. E’ chiaro come Sinistra Ecologia Libertà cambi fisionomia. E’ chiaro come molti oggi, all’interno del partito, non abbiano più quei riferimenti presenti fino a ieri.

A tutti noi voglio ricordare come il nostro Partito debba diventare una Comunità. Un luogo dove ognuno, seppur con culture e provenienze diverse, possa trovare conforto e riparo.

La nostra Comunità deve oggi compattarsi attorno la volontà di poter dar vita ad un partito diverso e migliore.

E’ noto come dai momenti di difficoltà possano nascere opportunità di rilancio. Sono certo che dagli ultimi eventi scaturirà l’impegno per ripartire e dare una nuova identità a Sinistra Ecologia Libertà.

Un’identità che nascerà da un ritrovato coraggio e dalla volontà di intraprendere una strada che metta al centro del proprio agire il desiderio di risolvere i problemi degli Italiani.

Abbiamo la necessità di costruire una nuova sinistra che si ripulisca dalle secolari incrostazioni e che ricerchi con curiosità e passione nuove soluzioni ai problemi che abbiamo difronte.

Questa è l’unica alternativa possibile. Questa è la strada giusta!

Simone Zuin
Coordinatore Provinciale Sel
Federazione di Brescia

Commenti

  • Giorgio Righetti

    anche in questa lettera si parla di congressi che si vincono o che si perdono. Evidentemente a nessuno interessa far mente locale su come è andato il congresso, su come e perchè nel giro di una notte sono state bruciate le tesi discusse nelle federazioni e nei circoli, per intraprendere una strada completamente diversa.

    Sembra che nessuno comprenda che quel voto ha sconquassato 5 anni di elaborazione politica del partito. Avanti così Compagni, avanti verso il futuro.

    Giorgio Righetti – Verona