L’Europa marcia in una direzione, Reggio Calabria va al contrario e chiude la porta alle unioni civili gay
Il consiglio comunale a Reggio Calabria ha messo nero su bianco l’opposizione a «qualunque tentativo di introdurre nell’ordinamento giuridico disposizioni normative tali da alterare la stessa struttura della famiglia, comprimere i diritti dei genitori all’educazione dei propri figli, ignorare l’interesse superiore dei minori a vivere, crescere e svilupparsi all’interno di una famiglia naturale». Presentata dal consigliere Massimo Ripepi di Forza Italia e approvata con la sola astensione del presidente dell’assemblea Demetrio Delfino, la mozione non solo impegna la giunta a individuare una data per la celebrazione di una “festa della famiglia naturale”, ma riconosce quest’ultima come esclusivamente quella fondata «sull’unione tra uomo e donna».
«Complimenti al giovane Sindaco Falcomatà e a tutto il Consiglio comunale di Reggio Calabria. – è stato il commento della parlamentare calabrese di Sel Celeste Costantino – E’ proprio il caso di dirlo: la città cambia verso! Nel senso che tutta l’Europa va da una parte e Reggio invece rimane esattamente dove è sempre stata. Tra l’altro se ne sentiva veramente il bisogno. I miei genitori senza acqua in casa, con la spazzatura che arriva fino al balcone, con la macchina scassata per le buche prese per strada… non aspettavano altro che venisse sancita la giornata della sacra famiglia! Il nostro Paese ratifica la Convenzione di Istanbul, nelle grandi città vengono istituiti i registri delle unioni civili anche in barba alle circolari di Alfano, e il Parlamento con l’impegno e la determinazione di migliaia di insegnati, studenti, dirigenti scolastici, famiglie, cittadini cercherà di discutere la mia proposta di legge sull’ed. sentimentale nelle scuole. Insomma se questo è il nuovo che avanza possiamo affermare a tutti i livelli che la rottamazione è fallita prima ancora di iniziare».
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Marco C.
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francesco